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Lo “splendore spaventevole” della grande Vitti.

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Una volta in un’intervista in cui le venne chiesto cosa fosse la felicità, la Vitti rispose: “la felicità… a me mi sa che siccome abbiamo dei colpi uno dopo l’altro, il momento in cui riesci a schivarne uno, è un momento di felicità sublime”. In queste ultime ore signora Vitti, quel colpo non lo si è riuscito proprio a schivare.

Verace, fredda, spensierata nostalgica, comica, tormentata, folle, pacata, sublime ed immensa. Tutto questo è stata Monica Vitti. Un’ artista entrata nell’immaginario collettivo per la sua autenticità, per il suo non avere mezze misure. Monica Vitti è il simbolo del caos, dello scompiglio, della rivoluzione del personaggio femminile nel mondo cinematografico. Ha stravolto i canoni, richiamando le donne ad essere parte di un qualcosa di più grande, esortando loro e tutto il pubblico ad adombrare la bellezza con il talento, con le capacità, con la verità-anche se scomoda-e con la propria storia da raccontare. È stata l’interprete più versatile e istrionica di tutto il cinema italiano del secondo novecento, con la sua risata, il suo sguardo magnetico, la presenza prorompente. È una vera icona del grande schermo e ne sono testimoni i suoi ruoli più drammatici come ne “La notte“ e nel “Deserto rosso“ -con la famosissima espressione indicante il disagio esistenziale “mi fanno male i capelli“-e quelli più sarcastici come “L’anatra all’arancia“ e “Ninì Tirabusciò”.

Questa grande artista ha saputo tramandare l’arte dell’autoironia al suo pubblico, infatti, la stessa diceva su di sé di essere “bruttina“, “ipermetrope“, “ipersensibile“, ma sempre con quella fierezza di chi infondo ha imparato ad amarsi; come si può evincere dall’aneddoto riguardante il suo naso, dove l’artista  afferma “mi volevano cambiare il naso, ma alla fine abbiamo vinto noi!“.Il pubblico è stato privato dal poter meravigliarsi con lei e di lei per troppo tempo e ormai dopo poco i suoi novant’anni se n’ è andata definitivamente, in punta di piedi, come solo una grande artista e anima come lei avrebbe potuto fare. Ma risiede proprio in questo la magia dell’inimitabile Vitti, nell’esserci anche quando non si è visti più, anche quando in pubblico non ci si esprime più e anche quando non si è più. Grazie  signora Vitti per aver donato attraverso la sua anima, la sua profondità e il suo cinema, ali e radici.

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