NAPOLI – Pomeriggio di sangue quello che sconvolge la città di Napoli e che si realizza nel quartiere periferico della città, zona di Miano- Secondigliano.Dopo una lite per dei panni stesi, l’infermiere 48enne spara in strada per un’ora e mezza prima con una pistola e poi con uno dei suoi fucili da caccia. A cadere sotto i suoi colpi sono la cognata, il fratello, un ufficiale della polizia municipale che aveva tentato di fermarlo ed un fioraio che percorreva la strada a bordo di uno scooter.
Sei persone rimangono ferite, due poliziotti, un carabiniere, un altro vigile urbano e due passanti.
L’uomo, incensurato e celibe, è in preda ad un raptus, poi decide di lasciarsi catturare senza opporre resistenza dopo essere stato convinto al telefono da un operatore del 113 con cui parla per circa quaranta minuti.
Con le forze dell’ordine si è mostrato freddo e distaccato, il questore Guido Marino, ha confermato che il cacciatore non soffre di patologie psichiche e che deteneva regolarmente le armi in suo possesso.
Un gesto commesso consapevolmente che fa cadere prima la cognata, Concetta Uliano di 51 anni, il fratello Luigi Murolo di 52 anni, poi è la volta dei passanti, il tenente Bruner di 60 anni, vicino di casa e Luigi Cantone un fioraio 59enne che si è trovato nel posto sbagliato..
Gli altri vicini hanno riferito che i rapporti di Murolo con i parenti erano già tesi da tempo, si è raccontato di dissapori e ruggini antiche, mentre i colleghi dell’ospedale del reparto di chirurgia toracica del Cardarelli lo descrivono come un uomo silenzioso ed introverso che non aveva mai dato problemi.
Il civico 41 si è trasformato in uno scenario da film western, come riferiscono i testimoni, negozi con le saracinesche abbassate mentre le detonazioni si susseguivano a raffica, per proteggere le persone rimaste ferite in strada si è reso necessario l’intervento di un blindato del Reggimento Campania dei Carabinieri che si è frapposto tra l’assassino barricato nel suo appartamento e le persone già colpite dai suoi proiettili
Le attività investigative stanno ancora proseguendo con la collaborazione tra Polizia di Stato e militari dell’Arma.