Benvenuti all’appuntamento con la rubrica “๐ต๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐: ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐'”.
“Parthenope non รจ morta, Parthenope non ha tomba, ella vive, giovane e bella, da cinquemila anni; corre sui poggi, sulla spiaggia. ร lei che rende la nostra cittร ebbra di luce e folle di colori, รจ lei che fa brillare le stelle nelle notti serene”.
Questa รจ la descrizione di Parthenope della scrittrice Matilde Serao.
La cittร di Parthenope venne fondata dai Cumani alla fine dell’VIII secolo a. C. e dai coloni greci giunti dall’isola di Rodi.
In seguito all’insediamento dei greci, segui’ un altro dei Cumani nel VII secolo a. C. La cittร fu rinominata Palepoli “cittร antica” ; infine, nel 474 a. C., a fronte di nuovi abitati, la cittร prese il nome di Neapolis.
Da Stazio, e, prima di lui, Licofrone, si racconta che Apollo, visto il volo di una colomba, guidasse per le incantevoli spiagge del golfo di Napoli una giovane vergine, figlia di Eumelo, re di Tessaglia, di nome Parthenope, la quale morรฌ e fu sepolta su questa terra.
Secondo la mitologia, crebbe tanto la cittร che i Cumani, abitanti del golfo puteolano, per effetto della gelosia la distrussero. Dopo tale eccidio, i Cumani furono vittime di un contagio ; ed interpretando che il flagello avveniva dagli sdegnati dei, al fine di placarli, fecero sorgere una cittร nuova.
Lo storico Strabone, confermando l’origine cumana da una parte, dall’altra parte sostenne che furono proprio i Cumani che la distrussero รจ in seguito la riedificarono.
Saluti cordiali!
Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano dโArco.ย