RECENSIONE – Eccentrico, abissale, sublime. Il musical “Lazarus” è in scena al Teatro Mercadante di Napoli fino a domenica 14 maggio. La magistrale regia di Valter Malosti ci regala l’opera ideata da David Bowie e dal commediografo irlandese Enda Walsh, a sua volta ispirata a “The Man Who Fell to Earth” (“L’Uomo Che Cadde Sulla Terra”) di Walter Tevis. “Lazarus” calcò il palco per la prima volta il 7 dicembre 2015 presso il New York Theatre Workshop di Manhattan.
In quell’occasione David Bowie è anche apparso per l’ultima volta in pubblico, prima di spegnersi poco dopo il 10 gennaio del 2016. All’epoca l’artista era già provato dalla malattia. Tuttavia decise ugualmente di offrire al pubblico un’eccellente performance in un capolavoro di teatro e musica più volte etichettato come “il suo testamento creativo”.
Il ruolo un tempo rivestito da David Bowie è oggi egregiamente interpretato dall’iconico Manuel Agnelli. Malosti ha, infatti, dichiarato in delle interviste di aver desiderato sul palcoscenico non un attore che cantasse, ma a tutti gli effetti un cantante che si prestasse anche alla recitazione. Con Agnelli abbiamo nel cast Casadilego (dalla nota trasmissione “X-Factor”), Michela Lucenti, Dario Battaglia, Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Camilla Nigro e Isacco Venturini.
Lo spettacolo è arricchito da alcuni dei pezzi musicali più celebri di Bowie e da quattro componimenti inediti scritti di proposito, tra cui il brano che battezza lo spettacolo. Il tutto eseguito da una notevole band composta da Laura Agnusdei (sax tenore e sax baritono), Jacopo Battaglia (batteria), Ramon Moro (tromba e flicorno), Amedeo Perri (tastiere e synth), Giacomo “ROST” Rossetti (basso), Stefano Pilia (chitarra) e Paolo Spaccamonti (chitarra).
A distanza di cinquant’anni, Bowie spolverava la storia del romanzo originale di Walter Tevis. Raccontava la vicenda visionaria di un alieno, Newton, intrappolato sulla Terra dove non riesce né a invecchiare e né a morire. Un’opportunità per l’artista per trattare tematiche a lui care come l’invecchiamento, il dolore, l’isolamento e la perdita dell’amore. “Lazarus” è, insomma, un musical che ha attraversato l’oceano. È partito da Broadway per arrivare a Napoli carico di tutta la sua energia e della potenza espressiva che gli spettatori hanno accolto con forti applausi.
Di Valentina Mazzella