Napoli – ieri mattina, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno incontrato alcuni beneficiari del Reddito di cittadinanza che in questi giorni hanno ricevuto il messaggio di sospensione del contributo. Hanno partecipato l’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese e il Capo di Gabinetto Maria Grazia Falciatore. Forte la preoccupazione espressa dal sindaco Gaetano Manfredi in merito alle possibili ricadute sociali delle disposizioni del Governo.
“Questa interruzione repentina del Reddito di Cittadinanza rischia di peggiorare la condizione sociale di alcune fasce deboli della nostra città, per questo esprimiamo vicinanza e pieno sostegno alle persone che in queste ore si troveranno senza contributo e per le quali chiediamo al Governo di individuare soluzioni che evitino ulteriore impoverimento e gravi disagi sociali”, il commento dell’assessore Trapanese.
Si allega Nota tecnica
In merito alla gestione della fase transitoria di presa in carico dei nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 48/2023 convertito in L. 85/2023, con specifico riferimento alle persone in carico ai Centri Per l’Impiego che al termine dei 7 mesi hanno ricevuto la sospensione del RDC è doveroso rappresentare quanto segue:
Con il D.lgs 4/2019, convertito in L. 26/2019, è stato dato avvio alla misura di contrasto alla povertà Reddito di Cittadinanza.
I beneficiari di tali misura vengono resi noti ai servizi sociali ed ai Centri per l’impiego (CPI) tramite due apposite piattaforme digitali dedicate al Rdc, una presso l’ANPAL, per il coordinamento dei centri per l’impiego, e l’altra presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per il coordinamento dei comuni.
L’art. 4, co. 5-quater del citato D.lgs stabilisce che “Nel caso in cui l’operatore del centro per l’impiego ravvisi che nel nucleo familiare dei beneficiari nelle condizioni di cui al comma 5 siano presenti particolari criticità in relazione alle quali sia difficoltoso l’avvio di un percorso di inserimento al lavoro, per il tramite della piattaforma digitale di cui all’articolo 6, comma 2, invia il richiedente ai servizi comunali competenti per il contrasto della povertà, che si coordinano a livello di ambito territoriale, per la valutazione multidimensionale…”
In linea a quanto sopra riportato, una FAQ del 4/8/2023 pubblicata sulla pagina URP del sito del MLPS chiarisce meglio la problematica attuale riguardante la sospensione del reddito per coloro che sono ritenuti occupabili e quindi assegnati ai CPI.
“… In casi limitati, a fronte di particolari criticità e fragilità attinenti alla sfera del disagio psico-sociale, rilevate in sede di colloquio, che oggettivamente denotano un bisogno socio-assistenziale e che non consentono l’avvio di un percorso di inserimento lavorativo, il Centro per l’impiego potrà valutare di non proporre la sottoscrizione di un patto di servizio e indirizzare gli interessati ai servizi sociali per la eventuale presa in carico da parte dei medesimi, che darebbe la possibilità di continuare a fruire del Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023. In tal caso, la presa in carico deve avvenire entro il 31 ottobre 2023. Al riguardo la normativa vigente del Reddito di cittadinanza ha stabilito con Accordo in Conferenza Unificata del 23 novembre 2020 – “Principi e criteri per l’identificazione delle condizioni di particolare criticità in relazione alle quali sia difficoltoso l’avvio di un percorso di inserimento al lavoro (art. 4, comma 5 quater del DL 4/2019)”.Alla luce di quanto riportato, nell’ottica collaborativa e nell’esclusivo interesse del cittadino, si chiede di rivedere le indicazioni fornite ai Centri per l’impiego e di definire una procedura condivisa per la gestione di tale fase transitoria.