RECENSIONE — “Laguna Cafè” è in scena presso il Ridotto Mercadante di Napoli dal 28 novembre all’8 dicembre. Uno spettacolo breve, apparentemente semplice, ma in realtà estremamente intimo. La regia è diretta da Benedetto Sicca. La sceneggiatura è curata da Giuseppe Affinito che è anche in scena con Gianluca Merolli. I due insieme dimostrano come la vera essenza del teatro risieda nell’essenziale. Bastano degli attori di eccezionale talento che riescano a far vivere al pubblico un tempo di autentico raccoglimento. Recitano, commuovono, interagiscono con gli spettatori. Emozionano. A quel punto anche la scenografia, nonostante le attenzioni di Luigi Ferrigno e Sara Palmieri, può essere ridotta al minimo e risultare esaustiva.
I protagonisti si incontrano dopo dieci anni e non sappiamo molto altro. Sono amici, ma in alcuni momenti si avverte della tensione in più tra loro. Sembrano vivere in un non-luogo, in una dimensione che potrebbe essere un luogo della memoria o una realtà post-mortem. Lo suggeriscono alcuno dettagli presenti nei dialoghi. Sempre l’apparenza fa credere si tratti di una rappresentazione “che non serve a nulla”, ammettono i medesimi autori. Si tratta invece di un delicato viaggio dell’anima che esplora le relazioni, l’amicizia, l’amore, il desiderio di inseguire le proprie passioni (come Giosuè), la divisione interiore tra i propri sogni e il senso del dovere e la disillusione (come Andrea), la fine stessa delle relazioni e i sentimenti umani a tutto tondo.
Di Valentina Mazzella