REGNO UNITO – La principessa più amata di sempre, madre amorevole, purtroppo emblema della donna tradita, colei che ha cambiato l’etichetta di corte, icona di stile, ribelle e anticonformista, generosa e semplice… Su Lady Diana c’è veramente sempre tantissimo da ricordare, scrivere e raccontare. Venticinque anni. Sono trascorsi venticinque anni dal 31 agosto del 1997. L’auto in cui viaggiavano Lady Diana e il suo fidanzato Dodi Al Fayed si schiantò nel tunnel “Pont de l’Alma” di Parigi alle ore 0:23. A bordo c’erano anche l’autista Henri Paul e la guardia del corpo Trevor Rees-Jones, l’unico a salvarsi che ancora oggi pare non ricordare nulla dell’incidente. Venticinque anni da una notte che lasciò il mondo con il sospiro in sospeso, da un evento che ha determinato uno spartiacque nel protocollo della famiglia reale britannica.
Nel Regno Unito oggi si terrà naturalmente una commemorazione, ma nel concreto qual è l’eredità lasciata da Diana Spencer? Non parliamo di denaro, quello non ci interessa. Discutiamo del bagaglio umano che questa sventurata donna ha lasciato alla storia. Innanzitutto il ricordo delle sue nozze con l’erede al trono Carlo, il principe del Galles, che l’ha sempre tradita con Camilla Shand. Lo stesso Carlo verrà probabilmente ricordato in futuro principalmente per il suo primo matrimonio e i tradimenti a danno della dolcissima Diana.
A questa vicenda si legano le famose dichiarazioni shock di Diana in un’intervista televisiva in cui raccontò tutti i retroscena ai media: lo scoop costituì un durissimo colpo per la reputazione dei Windsor. Tuttavia era la prova tangibile di una giovane Diana che iniziava a ribellarsi con i fatti a un sistema che l’asfissiava. Memorabile è il celebre vestito nero che indossò subito dopo la separazione, in occasione di un party organizzato dalla rivista Vanity. L’abito fu ribattezzato “The Revenge Dress” (“Il Vestito della Vendetta”). Con il suo colore nero e le sue aderenze, violava espressamente le regole di corte: fu un modo audace per dichiararsi finalmente “fuori dall’ambiente”.
Diana non fu, tuttavia, unicamente una donna tradita e malinconica. Non è giusto ricordarla solo come “la principessa triste”. Fu soprattutto una madre affettuosa, una donna aperta a nuovi amori e “la principessa del popolo”. Tutti ricordano la sua gentilezza nel parlare alle persone. Soprattutto il suo sorriso nell’incontrare dei malati di AIDS, il coraggio con cui camminò su un terreno in cui erano state disinnescate delle mine anti-uomo. Senza alcuna ombra di dubbio, Diana Spencer è stata una persona carismatica dai modi eleganti e genuini. Una donna determinata e capace di scardinare le categorie, di infrangere i tabù senza fare chiasso, senza fronzoli o esibizionismo.
Spesso ci si domanda chi nel presente potrebbe essere considerato/a suo/a potenziale erede. Sicuramente i due figli hanno molto in comune con lei, soprattutto Henry. William – più simile alla madre esteticamente – ne conserva i modi garbati e il sistema di valori, ma è di certo sempre stato una persona molto posata. Henry, invece, fin dall’infanzia è stato quello più fuori dagli schemi e fiammante come i suoi capelli rossi: caratterialmente e umanamente più affine a Diana.
Da oltre dieci anni si menziona spesso la splendida Kate Middleton di cui Diana, certamente, sarebbe una suocera orgogliosa. Kate, però – va riconosciuto -, è impeccabile nel suo ruolo per la sua immensa capacità di adattamento ai protocolli di corte: sembra quasi che sia nata per diventare un giorno Regina. Lo stesso non si può dire di Meghan Markle che, nonostante i suoi innumerevoli tentativi, resta pur sempre un’attrice e poco naturale e spontanea nelle sue apparizioni e nelle sue scelte. Come si trattasse di una scia di profumo, ha sempre l’aria un po’ artificiosa da star di Hollywood.
Nell’ultimo quarto di secolo sono abbondate le teorie circa gli eventi di quell’ultima notte. Teorie alle volte complottiste, altre plausibili. I tabloid britannici non hanno mai smesso di condividere nuovi titoli, interviste e rivelazioni sull’incidente del 31 agosto del 1997. I dubbi sulle indagini condotte all’epoca continuano a essere alimentati a distanza di venticinque anni. Quello che di certo c’è è soltanto il grandissimo e luccicante mito di Lady D. Quella sera, purtroppo, si è spenta la vita di una donna, ma Diana è stata consegnata alla storia ed è diventata una leggenda destinata all’immortalità.
Di Valentina Mazzella