MUSICA — Probabilmente è ancora con quell’aria un po’ da sbruffone ammiccante che desideriamo ricordare Pino D’Angiò in questo momento. Con una sigaretta accesa in una mano e il microfono nell’altra, mentre si aggiusta il colletto della camicia. Un’immagine iconica che purtroppo sabato ci ha lasciato. L’artista si è, infatti, spento il 6 luglio. La famiglia ha confermato la notizia a poche ore dalla scomparsa. Oggi, 9 luglio, si terranno i funerali a Pompei, la sua città natale.
Pino, all’anagrafe Giuseppe Chierchia, aveva 71 anni. Considerato il padre del rap in Italia, da giovane si era affermato nel panorama della musica disco italiana degli anni ’80. Dopo una carriera di successi internazionali, a febbraio era tornata sotto le luci dei riflettori esibendosi sul palco del Festival di Sanremo 2024 con i Bnkr44. Per la serata cover il collettivo aveva, infatti, scelto di cantare il brano più noto di Pino D’Angiò, ‘Ma quale idea’. La canzone fu una hit nel 1980 e al vertice della hit parade spagnola per 14 settimane l’anno successivo. Negli ultimi mesi, remixata con le voci dei Bnkr44, è tornata a essere un tormentone e Disco d’oro dopo più di quarant’anni.
Indubbiamente un’immensa soddisfazione per l’artista: sapere che un tuo testo continua a piacere e a far cantare anche le nuove generazioni. Soprattutto un bellissimo passaggio di testimone. Purtroppo la carriera di Pino D’Angiò era stata costretta a una lunga pausa da gravi problemi di salute. Diverse malattie lo avevano colpito negli anni, tra cui un tumore alla gola che lo ha costretto a sei interventi chirurgici. A seguire un infarto con arresto cardiaco e infine un altro tumore ai polmoni. Pino però non si era mai lasciato demordere.
Durante la serata Battiti Live a Otranto di sabato 6 luglio, i ragazzi dei Bnkr44 sul palco gli hanno reso omaggio e salutato con queste parole: «Vogliamo prenderci un momento per omaggiare, ricordare ma soprattutto ringraziare una leggenda, un’icona, un uomo che ha fatto innamorare e ballare tutto il mondo e che ci ha insegnato il valore della vita, dell’umiltà e della spensieratezza. Pino ha sorriso in faccia al diavolo è sempre stato un guerriero, ci ha insegnato ad amare la vita anche quando è dolore e a seguire le nostre idee senza ascoltare nessuno. Grazie, è stato un anno incredibile, fai buon viaggio».
Di Valentina Mazzella