di Giovanni De Lisa
Luca Imprudente alias Luche nasce a Marianella nel 1981 e si avvicina alla musica nella prima metà degli anni 90, tutti non conoscono la gavetta percorsa e credono che i successi arrivino grazie a delle giuste manovre.
Ci sono due tipi di affermazione “artistica” quella del momento che è fatta di un colpo che non voglio chiamare di fortuna ma resta sempre un singolo colpo, che non perdura nel tempo, poi c’è chi di colpi ne ha sparati tanti e sono arrivati alla gente, anche se la gente a cui arrivano è di meno questi lasciano segni indelebili.
La carriera di Luche è caratterizzata da questo, perseveranza, qualità e sacrificio.
Sabato 5 Gennaio è andato in scena lo show del “potere tour” per la data di Napoli, il tour è sold out in tutta Italia e per l’appuntamento riservato alla propria città Luche e il suo team non si sono per niente risparmiati, dopo esattamente due anni ha replicato il pienone al palapartenope ma rispetto al 2017 c’è stato un ulteriore salto di qualità, la performance è migliorata sotto tutti gli aspetti, sia da parte sua che della band.
Il palco aveva come fondo dei led wall enormi e il concerto è cominciato con luche in mezzo alla lava del vesuvio tra i due led wall orizzontali.
I 6578 paganti della tenda storica di Napoli ha intonato parola per parola tutte le canzoni fino alla fine, si sono alternate guests sul palco come Enzo Avitabile e Guè Pequeno.
Il focus centrale della serata è stato il “potere” inteso come possibilità di essere, fare e ottenere.
Credere in se stessi per permettere agli altri di credere in noi e sviluppare energia per creare, costruire e condividere, mai messaggio migliore per la città di Napoli di questa epoca.
Cambiare per evolvere e non retrocedere, Napoli vuole vincere nel calcio ed è diventata un ossessione che forse distrae dalla vittoria personale, dalla vittoria del sacrificio, sabato scorso Napoli ha vinto.