Dopo un punto della situazione che ha dettagliato i vari cantieri relativi ai 76 interventi finanziati dal GPP, di cui 64 sono ad oggi conclusi, 9 in corso ( e tra questi entro fine mese si apriranno al pubblico la Casa di Championnet e la Casa del Marinaio) e solo 3 in attesa di avvio, la Commissione ha effettuato un sopralluogo all’interno degli scavi.
La delegazione guidata dal Direttore Generale Massimo Osanna ha visitato l’Antiquarium degli scavi, il tempio di Venere, il Foro, il cantiere del complesso di Championnet, con la casa dei Mosaici geometrici, la casa di Sirico e dell’Orso Ferito di recente apertura.
“Anni fa i dubbi sul futuro di Pompei erano tanti.
“Prima Pompei era vista come un problema e non una opportunità per il Paese – ha aggiunto il Sottosegretario Cesaro – Oggi si può guardare al sito come vanto, non solo in termini quantitativi per il crescente incremento di visitatori, ma anche qualitativi per l’ampia e valida offerta di visita al pubblico. Il ruolo della Commissione e del suo interessamento per il sito, vuole essere una presa d’atto di quanto finora realizzato, ma anche delle eventuali criticità ancora da risolvere e di come affrontarle in termini concreti, affinché Pompei possa essere volano di sviluppo di tutto il territorio, anche in termini di indotto e di occupazione. Si tratta di una sfida non più derogabile che la classe politica locale e nazionale è chiamata ad affrontare e vincere, per dare una speranza concreta alle tante giovani professionalità della Campania e di tutto il Mezzogiorno”.
“Con il Grande Progetto Pompei ci si è finora dedicati al restauro degli apparati architettonici e decorativi degli edifici dell’area archeologica di Pompei. – ha chiarito il Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Generale Luigi Curatoli – Ora siamo partiti anche sul fronte del piano strategico per lo sviluppo socio-economico della buffer zone, che include 9 comuni a ridosso dell’area archeologica vesuviana. I contenuti del piano saranno condivisi con i Sindaci dei Comuni, il Sindaco della città metropolitana, la Regione e gli altri enti locali coinvolti e presentati al Comitato di gestione presieduto dal Ministro Franceschini. Questa sfida, come quella sul restauro archeologico, vede tutti coinvolti, politici, cittadini, funzionari di stato e avrà alla luce dei risultati finali e degli sforzi profusi, tutti vincitori o tutti vinti.”
“Pompei è ormai un laboratorio di restauro e conoscenza, cresciuto nell’ambito dei capillari interventi di messa in sicurezza e restauro anche del Grande Progetto Pompei, che hanno restituito al pubblico la fruizione di interi quartieri della città – dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei – Le mostre, gli eventi diurni e notturni di questi anni, hanno tra l’altro completato l’offerta culturale del sito archeologico. L’ impegno del Ministero e dell’Unione Europea che hanno creduto nel Grande Progetto Pompei e nel lavoro di squadra di tanti professionisti è stato premiato dall’’aumento costante e significativo in termini di visitatori.”