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LA PORTA AMERICANA

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Napoli Chiunque a Napoli abbia giocato un po’ a calcio, non necessariamente a livello professionistico, anche nel quartiere, su strada o su campetti improvvisati, conoscerà la cosiddetta “americana”, o in napoletano “a’ porta americana”.

In pratica è una partita di calcio tra due squadre rivali con la particolarità che c’è un solo portiere: entrambe le squadre devono perciò cercare di fare gol in quella porta. Per il resto è valgono le regole del calcio.

Si tratta di una soluzione di ripiego trovata dai ragazzini quando nel gruppo c’è solo un portiere capace o quando si è in numero dispari.

Al San Paolo è andata in scena la prima “porta americana” del calcio italiano.

Si perché il Benevento, che sinora non aveva mai sfigurato, calciando numerosissime volte verso la porta avversaria, in pratica non ha mai tirato in direzione di Reina; né nello specchio né tantomeno di poco fuori, soltanto qualche “meta” rugbistica.

Dispiace per i sanniti, il cui tifo è per metà giallorosso, e per metà azzurro. Ma questo Napoli era davvero troppo.

Gli uomini di Sarri hanno riniziato il calcio spettacolare proprio contro il Benevento per un tennistico 6-0 finale.

I partenopei agganciano così in vetta l’Inter, vincente a Crotone, e la Juventus che come di consueto passeggia a Sassuolo.

Dodici punti in quattro partite, In pratica Napoli a punteggio pieno in campionato.

Serviva reagire dopo la sconfitta in Champions per opera dello Shakhtar nella pima giornata della fase a gironi. Serviva reagire dopo un ciclo si di vittore ma di calcio bruttino.

Incredibile la metamorfosi tra la partita europea di soli tre giorni prima e il match del San Paolo contro il Benevento. Certo l’avversario era di tutt’altro livello, ma gli azzurri sono apparsi più “in palla”.

Questo corrobora alcune voci sorte prepotenti dopo la debacle in Champions.

Attese anche le scelte di Sarri che in Ucraina ha tenuto fuori i tre uomini forse più in forma, come Jorginho, Mertens e Allan, si era detto che il Napoli preferisce rifiatare in Europa, dove di certo non può puntare alla coppa, e rilanciare tutto sul campionato, oggettivamente alla portata degli azzurri.

Non si tratterebbe di snobbare la Champions, ma di metterla al secondo posto, dopo i “soldini” incassati grazie ad essa.

Infatti, al di là del lato economico, è una competizione dove il Napoli non ha mezza chance di vittoria e dove, se la sorte non sarà benevola, rischia una altra batosta agli ottavi, ammesso che si qualifichi.

Non si sa se sia così, non si sa se inconsciamente ci sia un “patto” per il campionato, non si sa se nella testa dei calciatori involontariamente sorga questo pensiero.

Ma se così fosse, piena approvazione.

di Mario Civitaquale

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