RECENSIONE – Senza tempo e incredibilmente attuale a distanza di secoli la commedia di Carlo Goldoni “La guerra” che la regia di Franco Però e la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia hanno portato sul palcoscenico del Teatro Mercadante di Napoli fino alla scorsa domenica. Interpretazioni lodevoli e scenografia essenziale per creare l’atmosfera giusta che permettesse di raccontare la guerra dietro le quinte.
A Goldoni non interessavano le trincee e i piani di attacco. Non vengono mai neanche specificate le nazioni in conflitto per garantire l’universalità della storia. Ciò che interessava all’autore era denunciare tutte quelle dinamiche di speculazione di coloro che da sempre con la guerra si arricchiscono. Si fa presto con le parole a desiderare la pace, eppure esistono categorie di persone che ne traggono vantaggio e hanno addirittura interesse affinché le armi non vengano mai deposte. Oggi come allora. Argomento tabù che oggi più che mai c’è bisogno di affrontare anche attraverso l’arte per non abbandonare il pubblico al torpore.
Di Valentina Mazzella