Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica:” π΅πππππ ππππππ: ππππππ, ππππ π πππ π πππππππππ'”.
Nel libro “Storie e leggende napoletane” di Benedetto Croce si narra che nel Cinquecento un conte napoletano della famiglia Caracciolo si innamorΓ² di una fanciulla vergine e, non potendo vincerne l’onestΓ , fece condannare ingiustamente il padre di lei per omicidio.
La fanciulla si arrese all’amore del conte e il padre fu liberato. Successivamente il Caracciolo fu ritenuto colpevole e condannato a essere decapitato nella piazza del mercato. Due teste scolpite poste negli angoli inferiori della cornice dell’orologio della Chiesa di Sant’Eligio raffigurerebbero i volti di una fanciulla e di un uomo, forse il conte e la fanciulla.
Era il 1270 quando Carlo I concesse ad alcune persone della sua corte un terreno nei pressi del mercato, nel campo detto “morocino“, affinchΓ© erigessero un ospizio-ospedale necessario ad accogliere i poveri e gli infermi di Napoli, con l’aggiunta di una chiesa. Mancano dati certi, ma si pensa che il progetto iniziale debba ascriversi a uno degli architetti francesi giunti al seguito del re.
I vari interventi nel corso dei secoli hanno modificato la primitiva struttura. Nel 1416 fu realizzato l’arco dell’orologio, accanto al campanile. Nel 1546 Don Pedro di Toledo fondΓ² nella struttura un educandato femminile. Nel 1591 l’edificio fu utilizzato come banco di pegni e, infine, destinato all’uso di caserma. Dopo molti secoli l’edificio Γ¨ stato riaperto al culto. Attualmente si accede alla chiesa tramite un ingresso posto lateralmente.
Il portale in stile gotico Γ¨ strombato e presenta numerosi elementi decorativi. La muratura Γ¨ in tufo giallo e in piperno. L’interno Γ¨ a tre navate. Qui si ammirano frammenti di affreschi del XIV secolo. Il soffitto venne rifatto nel 1490, salvo poi essere ricostruito nel 1843 da Orazio Angelini.
Saluti cordiali,
Pino Spera