l saluto e le lacrime per Roberto De Simone, immenso maestro

mercoledì scorso Napoli ha salutato Roberto De Simone, scomparso a 91 anni nella notte del 6 aprile. Nel Duomo cittadino il cardinale Battaglia ha commemorato il grande artista e studioso napoletano con una commossa orazione ed alcuni ricordi personali. La camera ardente era stata allestita al Teatro San Carlo.
La gatta Cenerentola – il più celebre lavoro di De Simone – debuttò al Festival di Spoleto del 1976, dove riscosse un formidabile successo. La scrittura sapientissima del maestro mescola fluidamente la tradizione colta e i canti popolari, i madrigali di Gesualdo e la farsa scurrile, dentro l’impianto estetico di un’opera napoletana del Settecento. Compositore, musicologo, autore e regista teatrale, De Simone studiò pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella per poi dedicarsi, a partire dagli anni Sessanta, alle tradizioni popolari campane, fatte di oralità e di mito, di suoni e di gesti. Con Eugenio Bennato, Giovanni Mauriello e Carlo D’Angiò fondò la Nuova Compagnia di Canto Popolare, a cui aderirono poi altri artisti, fra cui Peppe Barra e Fausta Vetere.
Nel nostro reportage interviste a Peppe Barra, Franco Javarone, Giovanni Mauriello, Antonella Morea, Eugenio Bennato, Gianni Lamagna, Mariano Bauduin.

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