D: Dove e quando Nasce Danilo Donzelli?
R:Napoli nel 1975
D:Come nasce la sua passione per la fotografia
R:Sono figlio d’arte, mio padre Wolfando Donzelli è stato il mio primo maestro. Da Lui ho ereditato questa passione. Oggi sono fiero di continuare questo splendido cammino d’arte.
D:Quali sono i maestri della fotografia che più ammira?
R: I fotografi che mi hanno ispirato sono diversi ma più di tutti: Joel Meyerowitz
D:Che tipo di fotografia preferisce?
R: Non c’è un tipo specifico , mi piace tutto ciò che riguarda l’immagine.
D:Quanto influisce la strada nella sua fotografia?
R: Camminare per la strada è importante per vedere cosa c’è intorno e fermare l ‘immagine con uno scatto. Mi colpiscono sia scorci di paesaggi che situazioni che vedo passeggiando per le città.
D: Come sceglie i temi che poi rappresenta?
R: Non ho temi; sono gli attimi di vita, il divenire giorno per giorno cercando l’armonia tra uomo, paesaggio, natura e bellezza. Ahimè l’indifferenza e la banalità dell’uomo nei confroti della madre natura rende difficile il lavoro.
D:Si considera più tecnico o artista?
R: Né tecnico né artista sono IO, un uomo che fa fotografia per dare spunti visivi, per far riflettere per fermare il tempo in quell’istante.
Qual è la sfida di ogni nuovo scatto?
R:Non ci sono sfide per me, ma solo il piacere di vedere nuove cose che attirano la mia attenzione.
D: Spesso uno scatto fotografico riesce a descrivere una situazione meglio di molte parole.
R: Questo dipende molto dalla lettura di chi l’osserva. La fotografia è una arte soggettiva che scatena diverse visioni e punti di vista.
I paesaggi che fotografo fermano il tempo in modo soprannaturale. La luce calda riverbera in ogni scatto, lo stile sembra essere unico . Danilo Donzelli usa la macchina fotografica come una penna, scrive la vita attraverso le immagini relistiche del tempo che scorre e che muta inesorabilmente sul tutto.
di Raffaele Del Giudice