Napoli – Il 16 giugno,nell’ambito del 5° Salone Mediterraneo sulla responsabilità sociale di impresa nel corso di un convegno organizzato dall’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) tenutosi presso la Camera di Commercio di Napoli l’Assessore Regionale al lavoro Sonia Palmeri ha posto forte accento sul tema dell’ inserimento al lavoro delle persone diversamente abili e delle altre categorie protette. L’ assessore, rifacendosi al decreto attuativo del Jobs act (d.lgs. 151/2015) che ha introdotto significative modifiche alla normativa sui disabili che risaliva a quasi venti anni fa, ha sottolineato che nonostante siano stati incrementati gli incentivi e la durata per le assunzioni dei disabili, la Giunta De Luca intende andare oltre migliorando anche la legislazione nazionale.” Stiamo già lavorando all’adozione di un Protocollo di intesa con l’Ispettorato del lavoro per creare una corsia preferenziale per gli accessi ispettivi in quelle aziende che hanno scoperture di disabili e di altre categorie protette” ha affermatola Palmieri, “Tale comportamento illecito, oltre al mancato rispetto delle quote di assunzione obbligatorie, comporta una distorsione del mercato a svantaggio di quelle imprese responsabili che rispettano tutti i parametri imposti dalla normativa e che fanno dell’inserimento dei disabili e delle altre categorie protette una bandiera, un marchio di qualità favorendo la crescita delle sensibilità dei lavoratori e la vera inclusione sociale”. “Abbiamo fatto una riflessione inoltre sul limitare al 60% il computo, nella quota di riserva, di quei lavoratori che nel corso del rapporto di lavoro siano divenuti disabili e per cause non dipendenti dal datore di lavoro. In questo modo riteniamo di poter creare in Campania molti nuovi posti di lavoro per queste categorie svantaggiate. Queste misure servono a coniugare la necessità dello sviluppo economico con la coesione sociale.” L’obbiettivo, dunque, quello di creare un mercato del lavoro equo, efficiente ed inclusivo per i soggetti appartenenti alle categorie protette in modo che possano avere le stesse possibilità di tutti gli altri favorendo un collocamento mirato cioè un complesso di “strumenti che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione”.
di Giuseppe Musto