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In Piazza contro la” politica degli annunci” – la Regione tace sui fondi delle Politiche Sociali

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Napoli – Il 28 marzo le associazioni disabili napoletane sono scese in piazza ancora una volta  perché ormai   “non ci si fida  più della politica degli annunci , di quella che taglia.

il  Fondo Nazionale delle Politiche sociali, che taglia i Fondi Nazionali per la non sufficienza, non ci fidiamo di quella politica che non tiene conto che l’assistenza scolastica è fondamentale  e qualificante a garantire la frequenza a scuola ai ragazzi disabili, non ci si fida, non ci fidiamo di una politica che vara la legge Dopo di noi, senza prevedere uno stanziamento minimo, non ci fidiamo della Legge Delega sul sostegno che non prevede oneri accessori per lo Stato, in poche parole non ci fidiamo del chiacchiericcio della politica” afferma «I nostri figli non sono invisibili», continua Giancarlo Marzano, uno dei tanti papà presenti in piazza, «ma con questi tagli ci siamo resi conto che li vedono e li trascurano. Vogliono tagliare ai ragazzi più deboli e bisognosi di aiuto ma noi siamo qui per dire il nostro no e riaffermare i loro diritti». In strada, accanto alle cinquecento persone che hanno esposto cartelli e portato i propri figli con disabilità quasi sino all’ingresso della sede comunale anche un gruppo di imprese sociali Gesco con l’associazione Tutti a scuola e con le rappresentanze regionali di Fish, Federconsumatori e Lega coopsociali. «Bisogna far veder che ci siamo», concludono i manifestanti. «Questo è il momento di alzare la voce e far capire ai nostri politici che sono tutti responsabili della grave situazione di grave abbandono  L’Assessore Gaeta attraverso un comunicato stampa si ribella con forza alle affermazioni della Regione sui danni perpetuati nei confronti dei cittadini napoletani scesi giustamente in piazza a rivendicare i propri diritti pubblicando sul sito http://www.comune.napoli.it il dettaglio dei crediti avanzati dalla Regione al solo Comune di Napoli. Una Regione che, nonostante le leggi sulla trasparenza, di fatto tace sui debiti i che a quanto sembra ammontino € 12.796.896,11, per gli anni che vanno dal 2012 al 2015, importo trasferito regolarmente ogni anno dal Ministero delle Politiche Sociali alla Regione Campania e che la stessa non ha ancora trasferito ai Comuni. “É molto grave che la Regione Campania utilizzi strumentalmente il proprio portale istituzionale per sferrare attacchi politici faziosamente costruiti a tavolino, addebitando al Comune di Napoli presunti tagli ai servizi di assistenza alle persone disabili di cui soltanto la Regione è responsabile”- afferma l’Assessore Gaeta- “Leggendo il materiale pubblicato sul sito della Regione è facile dimostrare l’infondatezza delle accuse: il Comune di Napoli ha continuato a garantire tutti i servizi essenziali alla cittadinanza, investendo il 25% del bilancio comunale nelle Politiche Sociali, mentre la Regione si è resa colpevole di non aver trasferito, se non a metà del 2016, i fondi dovuti per le annualità che vanno dal 2010 al 2014. Inoltre – spiega – il trasferimento delle somme relative al trasporto scolastico degli alunni con disabilità è avvenuto solo il 27 dicembre 2016, ben 4 mesi dopo l’inizio della scuola. Il 30 dicembre, il Comune di Napoli aveva già approvato le Linee di Indirizzo necessarie, inviando contemporaneamente apposita circolare a tutte le scuole interessate con le procedure e la modulistica da utilizzare per attivare il servizio”. “La somma trasferita dalla Regione, poi, è vincolata solo in parte per il trasporto scolastico, essendo destinata anche al pagamento delle rette giornaliere dei ragazzi con disabilità presenti in convitti specializzati. Per quanto concerne gli assegni di cura, che nel comunicato della Regione si apprende essere stati trasferiti con mandato del 22 dicembre 2016 – conclude – si precisa che i fondi sono stati materialmente incassati il 30, rendendo di fatto impossibile la loro utilizzazione entro il 31 dicembre. Questi fondi, quindi, sono confluiti nel cosiddetto “avanzo vincolato” che, come la norma prevede, non può essere utilizzato solo dopo l’approvazione del bilancio di previsione che verrà discusso a metà aprile dal Consiglio Comunale”. Al Governo, intanto, la richiesta della Camera, tramite un ordine del giorno presentato da Elena Carnevali e Donata Lenzi di portare nella prossima Conferenza Stato-Regioni una proposta alternativa ai tagli ai fondi sociali sancita lo scorso 23 febbraio che ha portato ad una decurtazione del Fondo per le politiche sociali di oltre due terzi riducendolo a 99 milioni di euro evitando, così, di mettere a rischio l’inclusione delle fasce più deboli. Martedì 4 aprile 2017 UILDM, insieme ad AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), Viva La Vita Italia Onlus, Famiglie SMA (Genitori per la ricerca sull’atrofia muscolare spinale), ConSLAncio Onlus, ASAMSI (Associazione per lo Studio delle Atrofie Muscolari Spinali Infantili) e molte altre Associazioni saranno a Roma con una propria delegazione per protestare contro il taglio.«L’allargamento della platea dei beneficiari e il non adeguamento del Fondo sono una criticità che compromette la possibilità di una più soddisfacente qualità della vita di tutte le persone con disabilità motoria grave e non solo», afferma Marco Rasconi Presidente nazionale UILDM. «Negli anni lo sviluppo degli strumenti medici ha permesso un allungamento della speranza di vita e un miglioramento delle condizioni fisiche delle persone che rappresentiamo. Tale sviluppo deve però andare di pari passo con un investimento sociale che sostenga questi strumenti e garantisca un buon livello di vita a tutte le persone con disabilità.” Una riflessione, a questo punto sembra spontanea: a quanto ammonta in realtà lo scarto esistente tra l’Italia “inclusiva su carta” e quella reale delle politiche sempre intente a “tagliare” su chi non ha grandi mezzi di difesa se non la protesta?

Di Giuseppe Musto

 

 

 

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