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Il silenzio grande al teatro Diana

La commedia di Maurizio De Giovanni, con la sapiente regia di Alessandro Gassman, Il silenzio grande, allerta lo spettatore a non commettere l’errore di chiudersi in sé stessi e perdere il contatto con la realtà, addirittura con la propria famiglia

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In un mondo di parole, spesso, ripetute o dette anche quando non si ha nulla da dire ma solo per far vedere che si esiste, l’uomo più sensibile, alla ricerca di qualcosa in più, rispetto alla routine, all’abitudine dei luoghi, movimenti, gesti, cerca la tranquillità e la pace. Il problema nasce quando si vive solo nella tranquillità e per la pace, si perde il contatto con la realtà, e si rischia di vivere in un mondo immaginario, laddove quei silenzi ricercati con difficoltà diventano “piccoli silenzi” che messi insieme diventano grandi ed insormontabili.

La commedia di Maurizio De Giovanni, con la sapiente regia di Alessandro Gassman, Il silenzio grande, allerta lo spettatore a non commettere l’errore di chiudersi in sé stessi e perdere il contatto con la realtà, addirittura con la propria famiglia.

Valerio Rimic (Massimiliano Gallo) è un famoso scrittore ma, come spesso succede ai grandi e famosi, non riesce più a scrivere da anni, e passa il suo tempo rinchiuso nella biblioteca di casa limitando al massimo i suoi rapporti con la moglie Rose (Stefania Rocca), i due figli Massimiliano (Jacopo Sorbini ) e Adele (Paola Senatore) e la cameriera Bettina (Monica Nappo).

Una biblioteca immensa, piena di libri che il protagonista tiene ordinati con cura con un criterio  strettamente personale.

Nella stanza entra la moglie che cerca di convincere il marito ad ascoltare i suoi figli, i loro bisogni, le loro esigenze. Sembrano colloqui, ma sono monologhi: la moglie che minaccia velatamente di andar via(forse con Luca), l’amico dinamico e pieno di voglia di vivere. Massimiliano che finalmente riesce a dire al padre che è Gay; Adele(con il complesso di Elettra) incinta di un uomo sposato e molto più grande di lei. Infine la fedele Bettina che forse, è l’unica che il protagonista ascolta davvero ammonisce: “I piccoli silenzi via via creano un grande silenzio”. E’ necessario svegliarsi da questo torpore professore…

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