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Il giurista, storico e letterato italiano Enrico Cenni, nei suoi “studi di diritto pubblico” del 1870, sosteneva che il Regno di Napoli avesse il primato in Europa nell’avanzamento sociale. Da questo componimento Benedetto Croce prese spunto per la sua monumentale opera “Storia del Regno di Napoli”. Ne elenchiamo gli aspetti salienti.

Il Regno di Napoli fu un antico stato d’Italia, esistito dal 1302 al 1816. Esso comprendeva il meridione della Penisola, esclusa la Sicilia. Prima del 1302, quelle terre, includendo la Sicilia, facevano parte del Regno di Sicilia.

Con la ribellione dei “Vespri siciliani” il Regno di Napoli fu governato dagli AngiΓ² e il Regno di Sicilia dagli Aragonesi.

Nel 1443, il Regno di Napoli fu espugnato da Alfonso d’Aragona. Nel 1503, conteso tra Francia e Spagna, il Regno divenne dominio spagnolo. Governato dai vicerΓ©, esso rimase in carica fino all’estinzione degli Asburgo di Spagna (1700).

Nel 1707 il Regno di Napoli passΓ² agli Asburgo d’Austria. Nel 1734 Carlo di Borbone, solennemente, si insediΓ² sul trono di Napoli.

Nel 1799 con la cacciata dei Borboni fu costituita una Repubblica su modello francese che fu rapidamente abolita. Successivamente, con Bonaparte e Murat, il Regno di Napoli divenne uno stato dell’impero napoleonico.

Con la sconfitta di Napoleone, nel 1815, il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli si unirono: nacque il Regno delle Due Sicilie.

Nel 1860 Garibaldi attaccΓ² il nuovo regno e se ne impossessΓ². Finisce cosΓ¬ il Regno di Napoli che nel 1861 entrΓ² a fare parte del Regno d’Italia.

Nella pagina finale del libro di Croce si legge: “Pure, nel crollo che seguΓ¬, quello stato che fu l’antico regno di Napoli non moriva ingloriosamente”.

Saluti cordiali,
Pino Spera

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