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Il Papa eretico? Un po’ sì, un po’ no… Ma non facciamo i Farisei!

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ROMA – Bene, da dove iniziare? Tanto grosso modo anche i sanpietrini di Roma e tutte i sassolini di Italia sanno ormai quello che sta accadendo. Ricapitoliamo tuttavia in sintesi la faccenda per gli svampiti e gli indaffarati con altro: Papa Bergoglio è stato accusato di essere eretico. A puntare il dito sono stati 62 voci autorevoli fra sacerdoti, docenti universitari e giornalisti che hanno firmato una lettera di 25 pagine intitolata “Correzione filiale in ragione della propagazione di eresie” in cui vengono citate ben sette eresie che il Papa avrebbe scritto nell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”, redatta e pubblicata nel 2016 come sunto dell’ultimo sinodo sulla famiglia. Un libricino grande quanto un vocabolario tascabile e acquistabile, fra l’altro, per meno di tre euro in tutte le librerie rifornite. Pertanto leggibile da tutti. In occasione di tale dibattito il pontefice e 300 teologi hanno deliberato a proposito dei divorziati, dei separati, dei divorziati conviventi con nuovi partner e altre situazioni simili.

Hanno discusso della società di oggi con uno sguardo più attento e disilluso. Con un’apertura sufficiente a far storcere il naso ai cattolici più tradizionalisti che non hanno tardato a tuonare il loro disaccordo. Una prima lettera è stata infatti inviata in forma privata al Vaticano lo scorso 11 agosto senza ottenere risposta. Per questo si è passato al piano di riserva e domenica 24 settembre il documento di accusa è stato divulgato sul web. Inizialmente è sembrato che il Vaticano fosse corso ai ripari chiudendo il sito che raccoglieva le firme di chi fosse d’accordo nel giudicare eretiche certe posizioni. Firme che fra l’altro ad oggi sono salite a 68. Un’opera di censura che aveva fatto indignare la massa, salvo poi scoprire che si sia trattato semplicemente di un errore del server. Il Vaticano non ha bloccato un bel niente. Di seguito le sette idee analizzate, approfondite, trascritte anche in latino e bollate come sconsiderevoli:

1) “Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo, non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave”.

2) “I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono more uxorio con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità”.

3) “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.

4) “Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa obbedienza”.

5) “La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da Dio”.

6) “I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il loro oggetto sono sempre gravemente illecite”.

7) “Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi”.

Concludendo:

“Tutte queste proposizioni contraddicono verità divinamente rivelate che i cattolici devono credere con assenso di fede divina. Esse sono state già identificate come eresie nella petizione riguardante Amoris laetitia che fu inviata da 45 studiosi cattolici ai Cardinali e ai Patriarchi delle Chiese Orientali. È necessario per il bene delle anime che esse siano ancora una volta condannate dall’autorità della Chiesa”. Mediante “parole, atti e omissioni” Papa Francesco avrebbe dunque “causato grande e imminente pericolo per le anime”.

E non ci sarebbe niente da obiettare se di fatto Papa Francesco avesse scritto effettivamente queste cose. In realtà, come ha osservato Luciano Moia dell’Avvenire, si tratta più che altro di interpretazioni date alle parole del pontefice e non di frasi scritte di suo pugno. L’onestà intellettuale è stata presa un po’ sotto gamba, probabilmente in buona fede, usando le virgolette per esplicare i concetti come come sono stati intesi, ma non enunciati da Papa Francesco. Solo che l’uso delle virgolette, da quando il mondo è mondo, così utilizzate, indica l’inserimento nel testo di citazioni. Citazioni che in questo caso però citazioni non sono. Da qui tanta confusione fra i profani all’argomento. Senza contare che, se anche il contenuto dell’Amoris Laetitia fosse eretico, a esserne responsabile non sarebbe il solo papa, ma tutto il sinodo dato che l’esortazione apostolica è frutto di un lungo confronto. E se si ritenesse la difesa scontata da parte di un giornale cattolico in ogni singola sillaba come l’Avvenire, non tanto prevedibile sarebbero state le voci addirittura di frange atee e solitamente anticlericali che a questo giro sembrano essere dalla parte di Bergoglio.

Del resto come potrebbe il mondo laico rimproverare la scelta del pontefice e del sinodo di riservare uno sguardo più comprensivo alle migliaia di famiglie colpite da drammi e crisi di rottura? Allo stesso tempo non si deve però banalizzare la faccenda additando come “i cattivoni della situazione” i firmatari della petizione. Il banchiere Gotti Tedeschi – uno dei nomi più noti fra coloro che hanno apposto la firma – all’ANSA ha dichiarato: “Sia chiaro: io non accuso il Papa, io gli voglio bene. Io sono per la Chiesa e per il Papa e non mi distaccherò mai né dalla Chiesa né dal Papa. Il documento è un atto devoto, un invito alla riflessione”. Magari il mondo fosse così semplice da poter essere diviso in bianco e nero. I cattolici più tradizionalisti hanno solo paura che l’indulgenza possa indurre in confusione i fedeli e far smarrire loro i punti fermi. In soldoni alle volte dal “Non preoccupatevi, Dio vi ama lo stesso” al “Tutto è concesso” il passo è breve e il rischio di sminuire la dignità dei sacramenti non è così assurda come si crede. La minaccia del Modernismo sembra un’espressione a effetto, ma è proprio per questo che aleggia senza che se ne abbia concreta consapevolezza. E chi vuole un “cattolicesimo annacquato”?

Su questo siamo tutti d’accordo, ma di qui a definire Papa Francesco come il vicario dell’Anticristo, come sul web qua e là si legge, ce ne vuole. In fondo Bergoglio si è espresso e con il sinodo ha lanciato un importante sasso in acqua, certo, ma di fatto anche con l’Amoris Laetitia non si è sbilanciato più di tanto. Nessuno ha cambiato la dottrina nero su bianco con appelli antiscritturali. Semplicemente la Chiesa ha cercato di abbassarsi al livello delle persone comuni, di calarsi nella loro quotidianità per capirne i problemi più da vicino, senza pregiudizi e rigidi listini peccato-punizione. Allora il Papa è eretico sì o no? Non spetta a noi dare una risposta. Diciamo un po’ sì e un po’ no. Un po’ sì perché l’esortazione apostolica si presta a interpretazione fuorvianti, come è stato dimostrato, ma di fatto no perché non ha detto che il divorzio da adesso in poi sia ammissibile anche per i cattolici. Solo più tolleranza ed empatia. Più sensibilità. Su, non facciamo i Farisei! Quante volte lo stesso Gesù è stato un po’ più morbido e trasgressivo? Quante volte ha violato il sabato per far del bene, ha perdonato l’adultera senza che questa avesse neanche chiesto il perdono o ha mangiato fra i peccatori? “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Mt 9, 12): forse non è tanto eretico avvicinarsi alle pecorelle smarrite e alla realtà delle loro tensioni.

Di Valentina Mazzella

 

 

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