di Mario Civitaquale
Napoli Si è chiusa domenica una settimana molto positiva per il Napoli di Ancelotti.
Una settimana che ha confermato, questa volta per sempre, come sia, per l’appunto , il Napoli di Ancelotti.
L’antitesi della squadra di Sarri.
Nessuno sicuro del posto, spazio anche a chi ha giocato poco o nulla, fiducia per tutti. Il più delle volte ricambiata.
Un Napoli dai mille volti, prima e durante la partita, con calciatori che continuamente si cambiano di posizione, facendo perdere agli avversari i punti di riferimento.
Un Napoli che non predilige più necessariamente ed a tutti i costi il possesso palla.
Ma soprattutto un Napoli che non fa il suo calcio a prescindere da tutto e da tutti ma che sa adattarsi all’avversario che ha davanti.
Esempio lampante Napoli – Liverpool: Reds completamente annullati dalla difesa a tre uomo su uomo di Ancelotti, con le tre frecce davanti incapaci di ripartire ben contrastati dalla fisicità dei centrali azzurri.
Ma anche con il ben più modesto Sassuolo, il Napoli ha saputo adattarsi, lasciando agli avversari il possesso palla, abituati come sono a costruire le azioni da dietro, e sfruttando la pressione per rubar palla.
E se il primo tempo fosse finito 3-0, nessuno avrebbe avuto da ridire.
In sintesi, in barba a chi diceva che Ancelotti fosse bravo a gestire i campioni ma non fosse adatto all’eredità di Sarri, il tecnico di Reggiolo sta dimostrando ancora una volta tutto il suo valore.
Ed anche se non va in campo, molto spesso i tre punti li porta lui.
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