Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “π΅πππππ ππππππ: ππππππ, ππππ π πππ π πππππππππ'”.
“[…] C’era una grotta profonda e immensa di vasta apertura difesa da un nero lago e dalle tenebre dei boschi sopra la quale nessun volatile poteva dirigere il cammino; un puzzo cosΓ¬ intenso si diffondeva alle volte superiori sprigionandosi dalla oscura bocca”.Β CosΓ¬ Virgilio descrisse nell’Eneide l’entrata negli inferi, evocando il lago d’Averno.
Il lago si trova nel comune di Pozzuoli. Γ un esempio tipico di cratere-lago. Giace, infatti, all’interno di un cratere vulcanico nato da una violenta eruzione circa 4000 anni fa. Per la natura inquieta del lago, anche i Greci avevano localizzato in quella regione parecchie leggende che designavano l’Averno come l’ingresso all’Oltretomba.
Il nome Avernus deriva dal greco e significa “senza uccelli”, poichΓ© si narra che l’acqua del lago esalasse del gas (acido carbonico) che non permetteva la vita agli uccelli. Le sponde del lago erano ricoperte da folti boschi che rappresenterebbero la selva oscura citata nell’Inferno di Dante. Nel 25 a.C. esse furono ricostruite mediante l’apertura di canali che univano l’Averno con il lago Lucrino e, quest’ultimo, al mare.
Nel 1855 Ferdinando II di Borbone fece bonificare il lago per permettere le comunicazioni con il mare, riaprendo alla navigazione.Β Intorno al lago un sentiero conduce alle rovine del cosiddetto Tempio d’Apollo, ossia una grotta scavata nel tufo che finisce in mare, ritenuto l’ingresso per gli Inferi. In un’altra grotta scavata nel tufo, chiamata Antro della Sibilla, si narra che la sacerdotessa d’Apollo divulgasse i suoi oracoli.
Oggi l’alito letale dell’Averno Γ¨ ormai spento e gli uccelli hanno ripreso a volare. Finalmente gli uccelli possono godere di tanta bellezza e riescono… “a riveder le stelle”.
Saluti cordiali,
Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA).