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I defunti del cimitero di Poggioreale sono morti di serie B? Il piano in programma per il recupero delle salme

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NAPOLI – «‘A morte ‘o ssaje ched’e?… è una livella» scriveva nella celeberrima poesia ‘A livella il carissimo Totò, al secolo Antonio De Curtis. Il suo messaggio era semplice: morendo diventiamo tutti uguali. Chissà cosa direbbe oggi il Principe del sorriso leggendo la cronaca disastrosa a proposito del cimitero monumentale di Poggioreale

Lo scorso 5 gennaio il camposanto ha subito un rovinoso crollo a causa dei lavori condotti per la realizzazione della metropolitana. Lavori eseguiti – è evidente – senza un’attenzione adeguata ed efficiente alla natura geologica del sottosuolo: e già ci sarebbe da stendere un velo pietoso su questo aspetto. Al momento sono trascorsi quasi cinque mesi dal disastro, ma la Magistratura è ancora ferma ai sopralluoghi dell’area sotto sequestro. Dall’esterno per i napoletani ancora in bella vista le macerie delle congreghe sprofondate in una voragine che si è aperta nel terreno. L’indignazione dei cittadini e soprattutto il dolore e il senso di abbandono dei parenti dei defunti sono immensi. 

Lo scopo dei sopralluoghi è verificare la condizione dei luoghi per poter finalmente programmare un intervento per il recupero, l’identificazione e la nuova collocazione delle salme coinvolte nel crollo. La missione sarà svolta fisicamente dai Vigili del fuoco con mezzi e personale specializzato, operando soprattutto dall’alto. Tuttavia il piano necessita di una convenzione stretta tra il Dipartimento dei Vigili del fuoco del rispettivo Comando di Napoli, il Comune di Napoli e la Città metropolitana per svolgere tutte le attività di assistenza tecnica necessarie nel cimitero di Poggioreale.

L’operazione prevederà “un prelievo delle salme nella massima sicurezza possibile”, valutando, se necessario, anche l’eventuale esigenza di demolire delle parti a rischio crollo. Il Comune avrà il compito di tenere libera l’area su via Nuova Poggioreale, con un nuovo piano del traffico ad hoc. La società Metropolitana di Napoli, invece, impianterà in via Nuova Poggioreale una gru, fissa o mobile, e fornirà altro personale di supporto nelle operazioni di prelievo delle salme.

Foto di gennaio 2022.

L’amministrazione comunale si occuperà dell’apertura e della chiusura dei cancelli del cimitero di Poggioreale per consentire i lavori. Soprattutto il suo personale dovrebbe ricevere l’incarico di identificare le salme e curare il loro trasporto. L’assessore comunale con delega ai Cimiteri, Vincenzo Santagada (fonte “Il Mattino”), ha dichiarato: «Come amministrazione esprimiamo soddisfazione per il percorso individuato insieme agli altri soggetti coinvolti. Stiamo mantenendo gli impegni assunti nei confronti dei cittadini che hanno subito questo dramma: l’obiettivo fin da quando si è verificato il crollo è stato individuare e recuperare le salme dei defunti». 

La speranza dei napoletani è che non si tratti solo di belle parole e che si passi presto ai fatti perché, per adesso, il termine “soddisfazione” non descrive per nulla lo stato d’animo dei cittadini. Chiunque abbia un caro deposto nel cimitero di Poggioreale oggi reclama rispetto e decoro per i propri defunti perché non sono morti di serie B. Non sono morti di serie B. Lo spettacolo dei cadaveri esposti per mesi all’intemperie dentro le mura del camposanto sono uno scenario da vilipendio inaccettabile in un Paese civili. La città esige rispetto per i suoi cari.

Di Valentina Mazzella

 

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