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Nuovo governo. Può accadere di tutto

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di Claudio Greco
Roma – Può accadere di tutto. Potrebbe spaccarsi il centrodestra e saldarsi quella che Matteo Renzi ha chiamato «coalizione populista»un alleanza tra 5stelle, Lega e Fratelli d’Italia.
Oppure, potrebbe affermarsi la formula caldeggiata da alcuni padri nobili del Pd e da Pierluigi Bersani: uno schieramento formato da 5stelle, Liberi e Uguali (Leu) e Partito democratico. Ma Renzi ha già scandito il suo no e il Pd, nonostante la leadership traballi vistosamente, non ha una gran voglia di buttarsi tra le braccia grilline. Anzi.
 Visto il caos, considerata la probabile paralisi, potrebbe nascere un esecutivo istituzionale sotto l’ombrello del Quirinale. Sergio Mattarella non ama la formula “governo del presidente” che marcherebbe un protagonismo non in linea con l’approccio felpato del capo dello Stato. Ed è convinto che qualsiasi governo una volta ottenuta la fiducia diventa politico. Ciò non toglie che svolgendo il suo compito di «facilitatore» e di «impulso» per dare al Paese un esecutivo, la soluzione alla fine esca proprio dal Colle. Per un governo istituzionale, appunto. Oppure di “scopo”: in agenda soltanto una nuova legge elettorale e la manovra economica. O addirittura un governo della «non sfiducia»: un esecutivo di minoranza (accadde nel 1976 ad Andreotti che non ottenne la fiducia del Pci, ma neppure la sfiducia). Soluzione, quest’ultima eccessivamente fragile.
The leader of the 5-star movement on. Luigi Di Maio and the Judo Master Giovanni Maddaloni.
The president of the Italian Chamber of Deputies visited Scampia at the sports center of Gianni Maddaloni, father of the Olympic champion Judo in Sydney 200 in judo.
A large number of citizens awaited him, as well as a group of protesters of Scampia’s work
Si annunciano, insomma, giorni di psicodrammi e trattative. Più o meno segrete. Fino al 23 marzo, quando debutterà la diciottesima legislatura, i giochi saranno fatti interamente fuori dal Parlamento: quel giorno scatterà la formazione dei gruppi parlamentari e l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Solo allora Paolo Gentiloni si dimetterà. Ma in base a ciò che filtra dal Quirinale e da palazzo Chigi, in caso di forte incertezza sulle alleanze  il capo dello Stato respingerà le dimissioni del premier. Questo per avere un governo in carica, nel solco di una continuità che cerchi di tranquillizzare i mercati e gli alleati europei.

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