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Giornata internazionale della donna: cinque donne per cinque calici di passione e identità, tra profumi e note.

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Oggi 8 marzo è la Giornata Internazionale della Donna, istituita dalle Nazioni Unite, per celebrare le conquiste sociali, politiche ed economiche ottenute nel corso di secoli di lotta per la parità dei diritti, che prescinde da divisioni etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche. Ma, è anche l’occasione per riflettere sulle violenze che le donne subiscono ancora oggi e sulle discriminazioni che limitano la loro libertà, per una consapevolezza su quanta strada c’è ancora da fare.

Per questa occasione abbiamo deciso di raccontarvi cinque storie imprenditoriali di donne tra calici di vino, profumi e note. Cinque donne, in rappresentanza di tutte le numerose artigiane che operano in tutta la filiera enologica, che ogni giorno con passione e tenacia raccontano le loro storie, intessute con passione e dedizione tra cantine, vigne, filari e calici.

Celebrando la loro forza, la passione e la sensibilità femminile, qualità che, nel mondo del vino, si traducono in dedizione alla terra, cura della vigna e intuizione nella creazione di ogni bottiglia. La vite, come le donne, è resiliente: affonda le radici nella terra, affronta le stagioni, si piega al vento senza spezzarsi e poi, con pazienza e determinazione, dona frutti carichi di vita e di storie.

Cinque produttrici di vino che, con il loro talento e la loro visione, stanno scrivendo nuove pagine di storia, che ogni giorno trasformano con il loro impegno la tradizione in innovazione, la fatica in poesia e il vino in un’espressione autentica del loro territorio.

Abbiamo chiesto loro di raccontarsi in un modo speciale: Se il loro vino fosse un fiore, quale sarebbe? E se fosse una canzone, quale suonerebbe nel calice?

Il risultato è un viaggio tra profumi, emozioni e note che parlano di territorio, di identità e di donne straordinarie.

– La Masserie – Sara Carusone con il suo Veritas rosato Casavecchia, ottenuto grazie ad un contatto di pochi minuti con bucce, un calice che incanta con il suo colore e i suoi profumi intensi e fini di piccoli frutti rossi. Un sorso vero, sincero, genuino, degno del suo nome, che esprime nel calice le caratteristiche non snaturate del suo vitigno.

Se fosse un fiore? Un tulipano rosa tenue come un amore puro, delicato e tenero.
Se fosse una canzone?  “Sara” di Pino Daniele. Dicono che questo vino rappresenta me stessa ed, in effetti, tra le varie tipologie che produco è quello che sento più mio. Forse perchè è stata una scommessa puntare su un rosè da Casavecchia, tipologia che quasi nessuno produce.

L’azienda agricola “La Masserie” sorge nel comune di Bellona (Ce), a pochi chilometri da Capua, ai piedi del monte Rageto, nel cuore di quell’area nota nella storia come Campania Felix per la ricchezza naturale del suo territorio. L’azienda produce vini ottenuti da vitigni autoctoni quali il Pallagrello, bianco e nero, ed il Casavecchia, tramandati di generazione in generazione dalle radici contadine. Uno dei principi base della filosofia produttiva dell’azienda è il totale rispetto per l’ambiente, tradotto nel non utilizzo di prodotti chimici di sintesi tanto sul terreno e sui vigneti quanto nei vari processi di trasformazione, affinamento ed imbottigliamento del prodotto finale. Ogni bottiglia è un piccolo capolavoro, ogni label è un quadro d’autore realizzato dall’artista napoletano Bruno Donzelli.

– Cantine Astroni – Cristina Varchetta con Colle Imperatrice Falanghina dei Campi Flegrei DOP, un calice fresco e fragrante, sprigiona un intenso bouquet aromatico che profuma di glicine, albicocche, kiwi e mandorle fresche, un sorso rinfrescante e sapido, di ottima morbidezza e persistenza aromatica.

Se fosse un fiore? Sarebbe una Sterlizia, conosciuta anche come “Fiore del Paradiso”. Forte, elegante, con un’anima esotica e colori vibranti, proprio come Colle Imperatrice. Un fiore che non passa inosservato, simbolo di libertà e bellezza non convenzionale, qualità che ritrovo anche in questo vino: luminoso, minerale, con una personalità che lascia il segno.
Se fosse una canzone?  “Flowers” di Miley Cyrus “I can buy myself flowers, write my name in the sand…” Un inno all’indipendenza e alla consapevolezza di sé. Colle Imperatrice è un vino che non ha bisogno di troppi fronzoli per esprimere la sua essenza: autentico, deciso e libero di brillare.

L’Azienda Cantine Astroni nel cuore dei Campi Flegrei, si trova sulle pendici esterne del cratere degli Astroni, tra Napoli e Pozzuoli, un tempo riserva di caccia Borbonica e oggi oasi naturale del WWF Italia. Da più di tre anni Cristina Varchetta è responsabile dei servizi accoglienza e gestione dell’ospitalità, dedicandosi in prima persona pienamente ai rapporti umani, ponendo al centro il visitatore nell’esperienza di turismo integrato al settore vitivinicolo. In questo angolo di terra tra cielo, mare e fuoco Cantine Astroni è impegnata, dall’anno della fondazione alla salvaguardia, la valorizzazione e alla promozione di un grande patrimonio enoico. Un pregiato lavoro di intarsio e recupero della memoria storica e contestualmente di valorizzazione dell’ospitalità.

– Cantine Eredi dei Papi – Chiara Iacoponi con Albagìa, DOC Roma Malvasia Puntinata, autoctono bianco per eccellenza nei Castelli Romani. Un calice aromatico, complesso e persistente. Si fa subito notare per il suo colore brillante giallo paglierino, la sua persistenza è percepibile sia al naso che alla bocca, con note dapprima fruttate e floreali che evolvono fino a svelare aromi balsamici, chiudendosi infine con sentori di miele e mandorla amara. Un sorso romantico e persistente.

Se fosse un fiore? La Calendula, fiore che colora i prati della nostra azienda e, in quanto pianta officinale, in grado di risolvere molti problemi: rispecchia la mia natura da problem solver
Se fosse una canzone?Niente panico” di Ghali, soprattutto il verso: “Come Dio che risponde al coraggio rimuovendo gli ostacoli. È la legge dell’amore ed è l’amore che fa muovere gli atomi. Dai, che la vita ti riserva dei regali che tu neanche ti immagini”.

L’azienda Cantine Eredi dei Papi sono una giovane realtà imprenditoriale fondata dai fratelli Chiara e Lorenzo Iacoponi, cresciuti proprio dove hanno oggi sede le cantine, a Monte Compatri tra le colline dei Castelli Romani, sulle pendici del vulcano laziale, dove il nonno ha tramandato loro la passione per la natura e la vigna. L’azienda nasce da un grande atto d’amore, l’amore più antico del mondo, cioè quello di un figlio per i propri genitori “una giovane passione, un antico amore”. I fratelli insieme uniti dalla forza e la tenacia, dopo la perdita di entrambi i genitori nel 2017, si dedicano completamente alla cantina con l’obiettivo di produrre vini di eccellenza in grado di esprimere tutta la potenzialità del territorio laziale, dove il concetto di terroir è prerogativa inscindibile dall’identità dell’azienda.

VentitrèFilari – Rosa Puorro con il cru Fiano Di Avellino DOCG Riserva “Numero Primo” dalle note delicate, leggiadre. Un calice che conquista con la sua bella nota profumata di fiori bianchi. Di grande personalità e grande spinta. La sosta prolungata sulle fecce fini conferisce complessità sia al naso che al palato, rivelando una trama aromatica e gustativa unica e variegata.

Se fosse un fiore? La stella alpina, spesso conosciuta anche come la regina dei fiori di montagna ed è simbolo dell’eterna bellezza, poiché mantiene la sua forma ed il suo colore anche decenni dopo essere stata raccolta.
Se fosse una canzone?  It was a very good year di Frank Sinatra una celebrazione della vita e dei ricordi che hai fatto durante i tuoi anni migliori.

L’azienda VentitrèFilari si trova a Montefredane, in provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia e dell’areale del Fiano. E’ una piccola perla con una grande produzione di questo straordinario vino della Campania. Qui Rosa e Alfonso Puorro, hanno deciso di dedicare tutte le loro energie e risorse alla vecchia vigna del nonno, il nome Ventitré è infatti l’anno di nascita di nonno Alfonso, che per primo ha iniziato a lavorare le verdi terre della cittadina a pochi chilometri dal capoluogo.

Cantine Greco – Enza Greco volto di Cantine Greco con il suo Prainette Igt Calabria Rosato un vino elegante e di carattere, prodotto con uve Gaglioppo, dai vigneti che si affacciano sulla costa ionica ad un’altitudine di circa 400 m. Profumi di rosa canina e fiori di arancio, si intrecciano a sentori di frutto della passione, bacche selvatiche, pompelmo rosa, e una leggera nota di erbe mediterranee. Un sorso di finezza, buona persistenza e una gran bella nota sapida.

Se fosse un fiore? La Rosa un tocco delicato di bellezza e sorpresa.
Se fosse una canzone? Libertango di Astor Piazzolla. Nessun testo, solo musica, è un sentimento che si ascolta e si segue, una sensazione, un’emozione che abbraccia e travolge, un tocco intenso, elegante, sensuale.

Siamo a Torretta di Crucoli in provincia di Crotone tra le colline e il mare, l’Azienda Greco nasce negli anni ’50, grazie a Natale Greco, che seguendo le orme dei genitori iniziò da giovanissimo a dedicarsi completamente alla terra, portando avanti la sua attività agricola con metodo e dedizione. Uliveti e vigneti furono per Natale una seconda casa e lo diventarono presto anche per i suoi figli, una passione che travolse inevitabilmente tutti, anche la più piccola di casa, Enza, che dopo gli studi fuori e qualche esperienza lavorativa decide di tornare in Calabria e di dedicarsi completamente all’azienda. L’azienda oggi produce, unicamente dalle vigne di proprietà, una linea Doc Cirò che rappresenta il legame con il passato ed il territorio, i vini riportano dentro tutti gli insegnamenti del padre. La linea Igt, invece, ne rappresenta la parte più innovativa e moderna, quella che si rivolge anche a palati giovani e particolari.

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