Napoli – Si è conclusa giovedi 8 ottobre nell’aula Pessina dell’Università degli Studi di Napoli Federico II la Seconda edizione del Forum del Dono.Lavoro, volontariato e dono applicato al Patrimonio Culturale abbandonato , sono stati i temi discussi al alla tavola Rotonda coordinata da Stefano Consiglio, professore di Organizzazione aziendale e autore del volume Sud Innovation Patrimonio Culturale innovazione sociale e nuova cittadinanza alla presenza del Magnifico Rettore degli Studi Universitari Federico II Gaetano Manfredi.
Apre l’incontro Lucio De Giovanni, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza che ha evidenziato l’importanza della “condivisione del sapere come pure la diffusione della condivisione inteso modello economico ed utilizzo dei beni comuni.
Al Forum docenti , istituzioni, gruppi di volontariato provenienti da Napoli ma anche dalla Sicilia si sono confrontati per raccontare le proprie esperienze nella gestione di un bene comune : L’altra Napoli Onlus, Clac Museo del Mare, EX Fadda, Officine Culturali, L’Asilo, Tunnel Borbonico, CSI Gaiola Onlus, Scuola di Pace .
Gianluca Minin geologo impegnato al TUNNEL BORBONICO, riporta la sua esperienza decennale di volontariato ribadendo che se il sito ha raggiunto una valenza turistica internazionale senza alcun sostegno dagli enti pubblici, lo si deve ai tanti volontari che hanno contribuito muniti solo di guanti e zappa a ripulire da tonnellate di detriti i percorsi sotterranei. Ad oggi un nuovo percorso, (il quarto) rifugio antiaereo del Presidente Giorgio Napoletano congiungerà con il Palazzo Serra di Cassano dell’Istituto Filosofico di Napoli per una riqualificazione dello stesso anche con visite guidate, artigianato e mostre.
Ai giovani presenti desiderosi di cercare spiragli di un futuro roseo ha indicato loro di seguire eventuali bandi riguardanti il federalismo demaniale. Lo Stato è in procinto di cedere agli enti locali beni immobili in disuso, caserme , case container, fari stazioni ferroviarie dismesse .Si consentirà attraverso bandi a chi disponga di un valido progetto di autosostegno il riuso e la trasformazione in luogo di cultura, in concessione per un tempo delimitato.
Ben diversa invece l’esperienza L’altra Napoli onlus , nata dieci anni fa per recuperare beni storici degradati nel Rione Sanità. Con diverse donazioni anche americane di diversi milioni di euro si è riusciti a recuperna diversi luoghi di proprietà precedentemetne della Diocesi. E’ nata cosi la cooperativa La Paranza dei quartieri spagnoli che gestisce il complesso delle catacombe di San Gennaro , prima cattedrale dove fu traslato il corpo di San Gennaro. Il numero dei visitatori ha raggiunto gli 80.000 l’anno consentendo reddito fisso per 20 addetti tra guide e vigilantes. Ma non solo, l’ideazione di un’orchestra giovanile per bambini dai 6 ai 9 anni reso possibile a tanti bambini completamente estranei alla musica di poter emergere nei loro talenti e acquisire una vera professione.
Francesco Mannino delle officine culturali ha invece riportato l’ esperienza in un monastero del 700’ Catanese di straordinaria valenza narrativa, e avvalendosi di studenti in cooperazione con l’Università di Catania creando Laboratori didattici e visite guidate.
Carmelina Spina, invece introduce la Scuola della Pace che organizza seminari d’arte e musica e incontri con le scuole per creare un luogo accogliente allo studio della lingua italiana per immigrati nonché un ciclo di incontri con la partecipazione di più associazioni avente per tema la nona violenza. con presentazione del volume ad ottobre La grande menzogna tutto cio che non hanno raccontato sulla I guerra mondiale.
l’Ex Fadda, Clac Museo del Mare e l’Asilo tre esperimenti di modelli organizzativi dal basso, rispettivamente da Puglia, Sicilia e Napoli, tutti e tre finalizzati a restituire alle comunità locali luoghi di aggregazione e di sperimentazione culturale che giacevano altrimenti in disuso, o in condizione di sotto-utilizzo.
Chiude Cristina Alga di Clac Museo del mare a Palermo, ex deposito locomotive e reso luogo di vernissage. Per citare la frase in latino legum omnes servi sumus vt liberi esse possimus , esposta alla parete dell’aula Pessina, dice:” se siamo tutti servi delle leggi potremmo essere liberi … ma anche sopperire al vuoto legislativo aiuterebbe a rendere noi del non profit più liberi.
di Gabriella Romano