NAPOLI – “La fotografia per me è indagine, possibilità di approfondire e svelare, fa emergere situazioni che si conoscono poco o che per qualche motivo vengono nascoste”, le parole di Valerio Bispuri, fotoreporter e giornalista romano, autore del libro presentato anche a Napoli, presso la casa circondariale di Poggioreale.Il progetto l’ha impegnato per 10 anni in cui ha visitato la maggior parte delle carceri dell’America latina: Colombia, Argentina, Venezuela, Cile, Brasile, Ecuador, Bolivia, Perù ed Uruguay.
La scelta di raccontare le prigioni è stata voluta perché attraverso di esse si racconta la cultura, le difficoltà e le speranze di un popolo.
“Encerrados” è un’ indagine sul mondo carcerario e sul Sudamerica, un lavoro di denuncia per mostrare le condizioni inumane in cui versano i prigionieri, ma anche un lavoro antropologico, iniziato nel 2002 e terminato nel 2011, è stato esposto al più rinomato festival di fotogiornalismo mondiale, il Visa Pour l’Image di Perpignan a Berlino.
Tutte le fotografie sono in bianco e nero e gli scatti mostrano immagini crude, talmente inverosimili da sembrare un incubo.
Dalle celle viene fuori la sporcizia, l’odore stantio, la poca luce e le gerarchie di comando tra i detenuti, in particolare il fotoreporter visita il famigerato Padiglione 5 del carcere argentino di Mendoza, quello che ospita i 90 più pericolosi criminali del paese. Un luogo di gente ammassata, cadente, sporco di rifiuti ed escrementi, finanche animali morti.
Dopo la pubblicazione delle foto, grazie a Bispuri e ad una campagna di Amnesty International, l’area ha chiuso ed è stata rasa al suolo.
Nella città di Napoli, così come in altre città italiane l’argomento carceri è sempre alla ribalta, tra indulti, concessioni o meno di grazie, strutture non conformi e soprattutto sovraffollate, la conferenza ha riscosso notevole successo, è stata molto attiva la partecipazione dei detenuti che si sono sentiti coinvolti ed hanno accolto bene Bispuri ed il suo entourage.