Invitalia: “Resto al Sud rappresenta uno strumento “anti-crisi” ad ampio raggio”
In 5 anni sono 7.042 i progetti finanziati in Campania con Resto al Sud, l’incentivo di Invitalia che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali da parte di chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni. Un bilancio assolutamente positivo soprattutto se si tiene conto che gli investimenti attivati sul territorio, sono quasi 515 milioni di euro con la creazione o la salvaguardia di 26.782 posti di lavoro. La Campania, tra le regioni destinatarie del provvedimento, è protagonista del bilancio dei primi cinque anni di Resto al Sud.
Guardando il dettaglio delle province, a Napoli sono stati finanziati 3.438 progetti con quasi 256 milioni di euro, creando un’occupazione che supera le 13.500 unità. Seguono Salerno e Caserta con 1.784 e 1.148 progetti approvati e finanziati rispettivamente con oltre 126 milioni di euro e 85 milioni di euro (6.234 e 4.588 nuovi posti di lavoro).
Il profilo imprenditoriale che emerge dai dati, precisa Invitalia, vede prevalere al 63% il genere maschile, che per oltre il 50% è under 35 e in possesso del diploma di licenza superiore (63%). La regione più attiva è la Campania con 7.042 imprese finanziate, a cui segue la Sicilia con 2.192. Chiude il podio con 1.960 aziende finanziate la Calabria.
La tipologia delle iniziative finanziate spazia dal quasi 50% per le attività turistiche culturali, al 23% per le attività manufatturiere e il 20% per quelle che riguardano i servizi alla persona.
L’incentivo Resto al sud, sottolinea la nota, “ha contribuito a contrastare la disoccupazione giovanile e la decrescita demografica nelle aree di intervento, con particolare riferimento alla cosiddetta fuga dei talenti, ai quali è stata invece concretamente offerta l’opportunità di valorizzare le proprie competenze e diventare imprenditori nella loro terra d’origine, senza dover cercare fortuna altrove. Questo ha anche contribuito in alcuni casi a rilanciare un territorio e una comunità e a innescare dinamiche di rigenerazione urbana e di sviluppo integrato dei contesti locali”.
Anche a livello nazionale i numeri – 14.221 imprese finanziate e 51.630 nuovi posti di lavoro – certificano la capacità di Resto al Sud di contrastare la decrescita demografica in tutte le aree disagiate del Paese, di ridurre divari e diseguaglianze, di rilanciare la crescita del Mezzogiorno e di facilitare chi decide di farvi ritorno o di restarvi, facendo impresa, creando nuovo lavoro e dando così impulso allo sviluppo economico del territorio.
“Da 5 anni, infatti, Resto al Sud – così Invitalia in una nota – rappresenta una concreta possibilità di uscita dalla condizione di difficoltà per un universo di lavoratrici e lavoratori in grado di esprimere una progettualità d’impresa qualificata e consapevole, uno strumento “anti-crisi” ad ampio raggio, forte anche del suo progressivo potenziamento che nel tempo si è tradotto nell’apertura alle libere professioni, nell’estensione dell’ambito geografico di intervento e nella maggiore incidenza del fondo perduto, che è salito al 50% (l’altra metà è erogata come finanziamento bancario a tasso zero, garantito dal Fondo di garanzia per le Pmi)”.
Le agevolazioni coprono il 100% delle spese di start up o sviluppo d’impresa, con un finanziamento massimo che può arrivare fino a 200mila euro nel caso di società composte da quattro soci. Attivo dal 2018, l’incentivo è operativo oggi per gli under 56 in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) e nelle isole minori lagunari e lacustri del Centro-Nord. Le domande possono essere presentate esclusivamente online attraverso la piattaforma web di Invitalia. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie.
I progetti vengono valutati in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione. Nell’ambito delle iniziative che intendono diffondere le opportunità offerte da “Resto al Sud” e raccontare alcune storie di successo, il prossimo 30 gennaio, a Napoli, sarà presentata una guida realizzata dal Gambero Rosso e da Invitalia che vede protagoniste alcune delle aziende finanziate nel settore enogastronomico. Nel corso dell’evento verranno anche premiate 5 imprese che si sono distinte in ambiti specifici come l’economia circolare, la legalità, l’inclusione, l’innovazione e la sostenibilità ambientale.