Napoli – In primo luogo, le municipalità nascono con l’intento di avvicinare i cittadini alle istituzioni, rappresentare quell’anello di congiunzione tra il territorio ed i livelli decisionali, capace di affrontare e risolvere le questioni quotidiane.
Quando furono istituite le circoscrizioni con elezioni dirette nel 1980, concepite come organismi del decentramento partecipativo, hanno avuto scarso seguito presso le popolazioni amministrate, anche perché prive di reali poteri operativi; negli ultimi anni, le Municipalità, istituite con le deliberazioni nº 13 del 10 febbraio 2005, nº 15 dell’11 febbraio, nº 21 del 16 febbraio, nº 29 del 1º marzo e nº 68 del 21 del consiglio comunale di Napoli, sono state utilizzate, più come meri organismi consultivi e sovente ignorati nelle decisioni prese a livello centrale. Inoltre, dai più vengono considerate alla stregua di un serbatoio di voti o, nella migliore delle ipotesi, come “scuola” per il politicante locale in carriera, fallendo clamorosamente l’obiettivo per cui erano state pensate.
Fatta questa doverosa premessa va detto che è assolutamente prioritario favorire una reale e concreta partecipazione popolare alle decisioni politiche locali, che non si esaurisca soltanto “nel raccogliere le istanze dei cittadini”, che spesso si concludono con un nulla di fatto, ma che vada oltre.
L’obiettivo di un maggiore senso civico e partecipativo, può essere perseguito non già difendendo a spada tratta le ormai indifendibili municipalità, ma attraverso misure che prevedano la formazione di organismi assembleari permanenti (assemblee popolari, comitati di quartiere, comitati di salvaguardia, comitati di scopo), passando attraverso anche l’abolizione delle attuali municipalità, e assumendo come principio inderogabile, quello di svolgere un azione di volontariato in forma assolutamente gratuita. La giusta provocazione del deputato Cinque Stelle Roberto Fico, che ieri in una conferenza stampa, ha lanciato nei confronti dei presidenti di municipalità, va nella direzione giusta, anche se necessaria di alcuni correttivi, l’unica che può garantire “il governo del territorio” ed un sostanziale risparmio di soldi pubblici (circa un milione di euro all’anno per ogni municipalità). I presidenti di municipalità, proprio perché in prima linea, farebbero bene a raccogliere la provocazione e a porsi dalla parte giusta della barricata.
di Ciro Totaro
