Il gorgoglìo intenso e continuo di un corso d’acqua che scorre vivo e limpido tra laghi, fiumi e ruscelli; il crepitìo del fuoco che arde, pulsa, respira e borbotta. Due elementi l’acqua e il fuoco, gli opposti complementari.
Comincia cosi l’appuntamento delle Donne del Vino “Connessioni” l’evento di confronto e di dialogo tra due territori, sinfonia di una natura preziosa, viva e impetuosa, racconti diVini tra tradizione e innovazione.
Nel cuore dei Campi Flegrei, a fare da cornice all’evento è stata la suggestiva location Villa Eubea, dove antico e moderno si fondono tra i resti dell’antica Cuma. Nella sala interna completamente immersa nel verde nel cuore della pineta, si è svolto l’incontro “Campania e Trentino Alto Adige storie autentiche di vini familiari” del format Connection Italia, il progetto delle Donne del Vino della Campania nato per raccontare i vini delle Donne del Vino tra storie, calici e territori del nostro bel paese.
L’incontro moderato e condotto dalle sommelier Paola Licci e Stefania Ursumando, ci ha condotto in un viaggio tra calici, paesaggi e profumi in Trentino-Alto Adige, sulla cima più settentrionale d’Italia, la Vetta d’Italia. Tra le Alpi Retiche e a est i torrioni delle Dolomiti e l’Adige, una zona quasi interamente montuosa, ricca di corsi d’acqua e di laghi che ha come protagonisti indiscussi elementi maestosi che dominano il territorio garantendogli una varietà di condizioni geomorfologiche. Un paesaggio che si caratterizza per la sua estrema diversità, determinata dalla morfologia dell‘ambiente, dall‘altitudine, dall‘inclinazione dei versanti, dalle forme di allevamento.
Insieme alle produttrici e ai loro vini, abbiamo ripercorso tutto il territorio altoatesino, dalle Dolomiti fino a scendere a valle e raggiungere la Piana Rotaliana, cuore vitato del Trentino.
In un fervido confronto con il territorio della Campania dalle coste, le colline fino al suo entroterra con le zone montuose dell’Irpinia, siamo arrivati poi nel cuore dei Campi Flegrei con il cratere degli Astroni e il mare di Bacoli, approdando lungo questo viaggio enologico, fino all’isola di Ponza. Quel Lazio in mezzo al mare che resta campano, visto che l’isola fu inquadrata dal 1860 al 1927 in Campania, e successivamente nel 1934, venne poi aggregata alla neonata provincia di Latina.
Una sala attenta e curiosa ha partecipato con grande interesse alla narrazione di due regioni diverse, storie di famiglie protagoniste di un incontro che ha portato alla luce lo scopo comune della valorizzazione del territorio, condotto con passione dalle generazioni che si avvicendano. Ben saldi e fedeli alla tradizione, ma con uno sguardo sempre rivolto verso il futuro, indispensabile per crescere e allo stesso tempo tutelare con orgoglio le proprie radici.
I vini in degustazione sono stati abbinati a finger food curati dallo chef resident di Villa Eubea tra concordanze e contrapposizioni, un equilibrio armonico di sapori unici e delicati.
• Trentodoc Dosaggio Zero Riserva Letrari;
• Astro brut Campi Flegrei DOP Falanghina spumante, Cantine Astroni;
abbinati ad una tartare di carne con gel di agrumi con mandarino flegreo
• Gewürztraminer Alto Adige DOC 2022, Elena Walch;
• Fieno di Ponza Bianco IGT Lazio 2021, Antiche Cantine Migliaccio;
abbinati ad un tortello di pesce bianco in brodetto profumato
• Select Lagrein Gries Riserva Alto Adige DOC 2020, Rottensteiner;
• Marsiliano Campania Rosso IGT 2019, La Sibilla;
abbinati al calamaro ripieno
• Teroldego Rotaliano Superiore Riserva DOC 2018 Gaierhof;
• Pago dei Fusi Taurasi DOCG 2012, Terredora
abbinati ad uno strudel di carne.