CINEMA – Nuova polemica sul web. L’altro ieri la Disney ha rilasciato il trailer ufficiale del suo prossimo live-action, “La Sirenetta” di Rob Marshall. Il film verrà distribuito nelle sale cinema a maggio del prossimo anno. La pellicola si propone come un remake dell’omonimo film di animazione Disney del 198 che, a sua volta, era basato sulla celebre fiaba scritta dallo scrittore danese Hans Christian Andersen.
La discussione esplosa in realtà è vecchia: risale già all’annuncio del nome dell’attrice che interpreterà Ariel. Halle Bailey, infatti, non è caucasica. Un numero esorbitante di fan Disney sono rimasti delusi perché desideravano vedere sul grande schermo una sirenetta somigliante a quella dei disegni del 1989. Nel film d’animazione, ricordiamo, Ariel era bianca con la chioma rossa e gli occhi azzurri. Del resto nei precedenti live-action la Disney non aveva mai alterato l’immagine dei protagonisti dei suoi classici. Questa delusione è stata da molti etichettata come “razzismo”.
In realtà non c’entra la discriminazione razziale. La campagna di sensibilizzazione che la Disney abbraccia da sempre merita assolutamente stima. È corretto dare l’opportunità anche alle minoranze etniche di sentirsi rappresentate dai media. Nobile e necessario. Halle Bailey è una bellissima ragazza e sarà una sirena perfetta. Del resto è vero anche che si tratta di una creatura mitologia e che tante differenziazioni appartengono “al nostro mondo”. Tuttavia non si contesta che Halle Bailey possa o meno interpretare una sirena. Il pubblico contesta unicamente che venga proposta come Ariel, come quella Ariel con cui intere generazioni sono cresciute. Insomma, l’aver alterato l’aspetto di un personaggio: quanto non è, invece, accaduto per gli altri live-action.
È sciocco sottolineare che neanche il film d’animazione del 1989 fosse fedele alla fiaba originale. È risaputo. Semplicemente molti spettatori desideravano vedere in carne ossa una Ariel che ricordasse loro, anche nell’estetica, la sirenetta della loro infanzia. Del resto nel cinema esiste il termine “whitewashing”: una pratica sgradevole che consiste nello scritturare un attore bianco per interpretare un personaggio di etnia diversa. Non è un po’, in fondo, quello che al contrario sta accadendo adesso con “La sirenetta”? Dovremmo parlare di “blackwashing”?
C’è un’ultima considerazione: ricordiamo tutti le scene del film d’animazione in cui la dolcissima Ariel non sa camminare su due gambe, non sa usare le posate e compiere azioni banali nel nostro mondo in superficie? Ecco. L’attore scelto per interpretare il principe Eric è Jonah Hauer-King. Pertanto, per una scelta promossa dal politicamente corretto, il risultato potrebbe essere ancora più grottesco e razzista: vedremo un uomo bianco che civilizza una donna nera? Non è giusto esprimere giudizi prima del tempo. Perciò non ci resta che aspettare di vedere il film quando uscirà nelle sale!
Di Valentina Mazzella