Previsto un piano di analisi della vulnerabilità e un piano di evacuazione da elaborare entro 3 mesi
Approvato il decreto-legge che introduce misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. Un piano di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico e un piano di evacuazione da elaborare entro 3 mesi, sono questi i punti cardine del decreto approvato dal Cdm per far fronte all’emergenza “Campi Flegrei”. Il provvedimento stanzia 52,2 milioni di euro.
Il piano di analisi della vulnerabilità prevede da 4 attività: 1. uno studio di microzonazione sismica; un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata; 3. un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica 4. un programma d’implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture. Sulla base dei dati di sollevamento bradisismico e della sismicità dell’area, il Dipartimento della protezione civile provvederà a una prima delimitazione urgente della zona di intervento.
Il piano di evacuazione sarà stilato, in raccordo con la Regione Campania, la Prefettura di Napoli, gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto. Previsti i test attraverso esercitazioni e l’installazione della segnaletica speciale di Protezione civile oltre a un piano di comunicazione che coinvolgerà cittadini, scuole e giornalisti. La Regione Campania coordinerà le attività per la verifica e l’individuazione delle criticità da superare per assicurare la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, in raccordo con i comuni interessati. Sarà quindi anche potenziato il sistema di Protezione civile e allestite aree e strutture temporanee per l’eventuale accoglienza alla popolazione. Riguardo ai fondi, 15 milioni verranno riassegnati attraverso un nuovo capitolo del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri destinato alla Protezione Civile, mentre altri 37,2 milioni arriveranno da risorse già stanziate per la prevenzione del rischio sismico.
Nelle prossime ore sono previste prove di evacuazione dagli ospedali dei Campi Flegrei, mentre alcuni comuni, come quello di Pozzuoli, si sono già portati avanti predisponendo verifiche sui fabbricati di proprietà. A Bacoli, invece, l’amministrazione sta realizzando un database dei cittadini fragili. Contemporaneamente partirà anche la preparazione del piano ufficiale che il comitato della sanità sta preparando da attuare in caso di pericolo. Al vaglio anche tutte le strutture sanitarie dei territori interessati e la possibilità di spostamento dei pazienti in altri ospedali o cliniche in caso di evacuazione, come previsto dal regolamento della Regione Campania.
“Misure che non porranno fine allo sciame sismico ma consentiranno di conoscere meglio il fenomeno plurisecolare”, ha detto il ministro delle Protezione civile Nello Musumeci. Le continue scosse di assestamento continuano dunque a tenere col fiato sospeso i cittadini, mentre i sindaci rilanciano gli appelli alla calma. Il governo stanzia 52 ml di euro – ha sottolineato Musumeci – ma la Campania ha ritenuto di non partecipare, speriamo nelle prossime settimane cambi idea”, sottolineando che bisogna passare “dall’emergenza alla seria prevenzione”.
“È una grande soddisfazione – affermano i sindaci delle zone interessate- sono state accolte, dal Governo, tutte le nostre proposte per affrontare questa fase del bradisismo”. Il provvedimento incassa anche l’approvazione del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Sicuramente è un provvedimento che va nella direzione giusta, ha raccolto tutti i suggerimenti che io e gli altri sindaci abbiamo fatto in queste settimane di incontri”, ma sottolinea Manfredi “va fatto qualcosa in più per adeguamento sismico dell’edilizia privata qualora si individuino delle vulnerabilità particolari”.
Critico invece il governatore campano Vincenzo De Luca che risponde alle affermazioni di Musumeci con un post su Facebook. “Sul decreto Campi Flegrei, in relazione ad alcune dichiarazioni di membri del governo, chiariamo che chi deve cambiare idea è il governo, non la Regione Campania. Chi ha piena responsabilità è il governo, che da un anno e due mesi non sblocca le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, che spettano al Sud e alla Campania, e che servono proprio per realizzare quanto prevede il decreto in tema di infrastrutture, sistema dei trasporti, emergenze ambientali”. “I 50 milioni annunciati sulla carta dal governo – sostiene il presidente della Regione Campania – sono del tutto insufficienti. Tanto più che stiamo ancora aspettando le risorse per affrontare i problemi del dopo terremoto di Ischia, rispetto ai quali gli attuali stanziamenti sono del tutto insufficienti“.