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Dai bambini ai disabili: le città a misura dei cittadini

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Dai bambini ai disabili: le città a misura dei cittadini

Al Suor Orsola un ciclo di incontri su “La città come comunità educante” con il ‘caso Napoli’ al centro di una riflessione interdisciplinare tra sociologi e pedagogisti

Sei appuntamenti con i rappresentanti delle istituzioni e del Terzo Settore: dall’UNICEF all’Arcigay

Dai bambini ai disabili, dalle donne alle famiglie. Rielaborare una riflessione organica ed interdisciplinare sulle scelte socio-educative, politiche ed economiche di organizzazione dello spazio urbano con particolare attenzione alle dinamiche di inclusione ed esclusione che attraversano ogni configurazione sociale e che interessano particolari gruppi di cittadini. È questo l’obiettivo scientifico del ciclo di incontri “La città come comunità educante” ideato dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli attraverso il lavoro del CARE, Centro di Ateneo per la Ricerca educativa e per l’alta formazione degli insegnanti e degli educatori e del DIE, Centre de recherche au sujet de Désaffiliation, Incertitude, Exclusion.

Sei incontri (fino al 5 maggio) aperti a tutti che si svolgeranno online per consentire l’intervento di alcuni dei massimi esperti dei settori della sociologia e della pedagogia afferenti a diverse Università italiane (da Milano a Palermo) al fine di “ripensare il vivere in città a partire da uno sguardo interdisciplinare e intersezionale” come spiegano i docenti Unisob ideatori dell’iniziativa: Fabrizio Chello, professore di Pedagogia generale e sociale e Stefania Ferraro, professoressa di Sociologia dei fenomeni politici.

Il progetto scientifico, promosso anche con il supporto di uno dei Centri di Ricerca di rilievo internazionale dell’Università Suor Orsola Benincasa (Se-ForTECA – International Research Group Self-Formation in situations of Transition: from Early Childhood to Adulthood) e di URiT (Unità di ricerca sulle Topografie sociali), prenderà il via mercoledì 29 marzo alle ore 16 (con un meet aperto a tutti su https://meet.google.com/bya-rmda-jei). Il primo incontro sarà introdotto dal Rettore, Lucio d’Alessandro, dal direttore Dipartimento Scienze formative, psicologiche e della comunicazione, Enricomaria Corbi e dal vicesindaco di Napoli, con delega all’urbanistica, Laura Lieto.

Dal 31 marzo al 5 maggio si analizzerà “L’abitare le città” da cinque diverse angolazioni: lo sguardo dei bambini, delle donne, delle persone con disabilità, delle famiglie e delle persone LGBTAQI+ (programma completo degli incontri su www.unisob.na.it/eventi). “Proveremo a mettere in campo riflessioni ma anche nuove idee progettuali – anticipa Fabrizio Chello– con l’obiettivo di prospettare politiche e interventi volti a rendere la città una comunità educante di tipo aperto e inclusivo. Immaginiamo la città come un luogo in cui la partecipazione attiva e consapevole di tutti i cittadini possa trasformare il collettivo in un gruppo coeso e supportivo”.

Caso esemplare delle riflessioni sarà la città di Napoli grazie anche alla partecipazione agli incontri dei rappresentanti delle istituzioni cittadine come il coordinatore del Tavolo di lavoro per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Napoli, Paolo Siani e gli assessori del Comune di Napoli all’istruzione e alle famiglie (Maura Striano), alle politiche sociali (Luca Trapanese) e alle pari opportunità (Emanuela Ferrante). Problemi e best practices relativi alla città di Napoli saranno oggetto di confronto con i modelli delle altre realtà urbane italiane grazie agli interventi, tra gli altri, di Rosaria Bruno, presidente dell’Osservatorio nazionale sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il superamento dell’handicap, Simona Rosati, specialista del Programma UNICEF “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” e Natascia Maesi, presidente Nazionale Arcigay.

“Ciascun seminario – sottolinea Stefania Ferraro – avrà un taglio socio-pedagogico e vedrà, accanto a interventi teorici, la partecipazione e la testimonianza di istituzioni e di associazioni di terzo settore impegnate in attività connesse al tema oggetto di analisi, al fine di far convergere teoria e prassi, ricerca e terza missione. In questo senso, il ciclo di seminari è un punto di partenza per successive fasi di ricerca finalizzate all’implementazione di proposte progettuali da condividere con le amministrazioni locali per concorrere al potenziamento della vivibilità degli spazi di città”.

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