di Eduardo Liiparoti
In Bulgaria la campagna vaccinale non decolla – i vaccinati sono meno del 30% della popolazione rispetto alla media europea che è del 70% – il governo annuncia nuove restrizioni: bar e ristoranti dovranno chiudere alle 22.00, con tavoli di massimo sei persone. Il Portogallo, invece, con l’84% della popolazione che ha ricevuto entrambe le dosi – diventando così il paese con la più ampia copertura al mondo – si appresta a eliminare le restrizioni: i locali notturni riapriranno e per accedere a hotel e ristoranti non sarà più necessario nessun certificato di vaccinazione o tampone negativo. Il caso della Bulgaria, purtroppo, non è isolato. Il ritardo nelle vaccinazioni comprende quasi tutti i paesi dell’ex blocco sovietico con tassi di immunizzazione inferiori al 60%.
La disparità all’interno dell’Unione Europea è stata discussa dalla Commissione europea dove Eric Maner, portavoce dell’esecutivo, ha assicurato che Bruxelles non si è dimenticata dei paesi più in difficoltà, ma ha anche ricordato che la responsabilità della Commissione è quella di distribuire i vaccini agli Stati membri, mentre la campagna vaccinale resta di competenza nazionale.