NOLA – “Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane” recita un vecchio proverbio, ma ci sono anche i casi in cui purtroppo qualcuno può non avere entrambi. Né il pane e né i denti. E allora come si fa? È un allarme sociale a cui il presidente del coordinamento d’ambito e sindaco di Nola Geremia Biancardi ha deciso di porre in parte rimedio firmando un protocollo d’intesa con il dirigente scolastico dell’Isis Leone Nobile di Nola Maria Teresa Palmieri. Da tale accordo nasce un bando per l’assegnazione di cinquanta dentiere del tutto gratuite da assegnare a cinquanta persone anziane in ristrettezze economiche.
Per fare domanda bisogna essere innanzitutto residenti in uno dei nei quattordici comuni dell’ambito sociale N23 (Nola, Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Roccarainola, San Paolo Bel Sito, Saviano, Scisciano, Tufino, Visciano) e consultare nel dettaglio il bando presente sui portali web delle cittadine. Come mai tali protesi mobili saranno gratis? Perché verranno realizzate da ottanta studenti dell’indirizzo odontotecnico nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro.
Naturalmente sotto la supervisione di esperti professionisti del settore, dando modo ai ragazzi di migliorare le proprie competenze sul campo. In pratica si risparmierà sulla manodopera.
Geremia Biancardi spiega: “Non solo non si sprecheranno i soldi, i materiali e l’impegno dei giovani, ma si raggiungerà un risultato dai rilevanti risvolti sociali”. Dentiere agli anziani in difficoltà economica, ma anche sensibilizzazione verso i temi della solidarietà e della collaborazione indirizzata ai più giovani. Quando le risorse che arrivano ai Comuni scarseggiano bisogna lavorare maggiormente di ingegno per garantire il benessere ai cittadini”. Sarà, ma a noi sorge ugualmente il dubbio se dietro cotanto impegno sociale – sicuramente nobile e apprezzabile – non si nasconda l’ennesima scusa per giustificare la vergognosa ingiustizia degli stage gratuiti all’italiana, l’ennesimo esempio di mero sfruttamento favorito dell’arcibiasimata Riforma della Buona Scuola. Regalare cinquanta sorrisi è l’unico risvolto positivo della faccenda, nonché il più importante. Tuttavia, come un’ombra, sorge lo stesso la domanda: fino a che punto il fine giustifica i mezzi?
Di Valentina Mazzella