Latitante da febbraio scorso, il boss e’ stato arrestato a Varcaturo dovrà scontare 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso.
Ricercato da febbraio scorso, Luigi Cacciapuoti, 64 anni, a capo del clan di Villaricca, nel Napoletano, e’ stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, poche ore fa in una villa con piscina, a pochi passi dal litorale di Giugliano in Campania, centro tra Napoli e Caserta, nella frazione di Varcaturo. Cacciapuoti dovrà scontare 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso.
Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono state tradizionali e tecniche, con il monitoraggio dei social e dei movimenti finanziari, riuscendo a circoscrivere l’area dove il 64enne era verosimilmente nascosto, Varcaturo appunto, ma il luogo preciso rimaneva indefinito.
Fino al giorno in cui un cagnolino li ha messi sulle tracce del nascondiglio: un barboncino bianco, fedele amico di una donna che incontrava Cacciapuoti, affacciato a una finestra semichiusa di una grande villa, ha suscitato negli investigatori il sospetto che quello chalet fosse proprio il rifugio del latitante.
Cosi’ i carabinieri hanno pianificato il blitz e analizzato ogni possibile via di fuga, studiando anche l’impianto fognario comunale che correva nel sottosuolo. Tutte le uscite sono state bloccate, circondata la villa. Cacciapuoti si e’ accorto della loro presenza quando i carabinieri erano ormai a un passo da lui, sdraiato a bordo piscina mentre sfogliava un quotidiano aperto su una pagina di cronaca della camorra di Ponticelli.
Non ha opposto resistenza e le manette sono scattate ai suoi polsi. La villa e’ stata sequestrata e cosi’ i documenti di identità che il 64enne aveva con la sua foto ma i dati di un’altra persona.
L’uomo e’ ora e’ nel carcere di Napoli- Secondigliano. Arrestata anche la donna in sua compagnia per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravato dalle modalità mafiose. E’ stata condotta nel carcere di Pozzuoli.