di Giuseppe Musto
Napoli – In data odierna il Comune ufficializzerà la «sospensione dei buoni pasto» per i dipendenti con una circolare firmata dal direttore generale Attilio Auricchio.
Comunali in rivolta e sindacati Cisl e Csa in stato di agitazione, un sit-in e anche una possibile occupazione della sala della Giunta al grido di: «I lavoratori non voglio pagare i debiti della politica.
Uil e Cgil stanno già organizzando la controffensiva: «Tagliassero gli stipendi ai super dirigenti o cominciassero a dire addio agli staffisti, invece di far pagare questa situazione ai lavoratori». Pronta per il 4 e 5 ottobre un’assemblea dei lavoratori al Maschio Angioino.
Tutto questo arriva dopo il blocco della spesa imposto al Comune dalla Corte dei Conti, gravato da 1,7 miliardi di disavanzo e da uno squilibrio di bilancio ordinario che supera i 150 milioni.
La Corte di Conti, mette in discussione la «veridicità» dell’ultimo bilancio di previsione 2018-2020 e del rendiconto 2017, approvato a maggio.
“Dopo tutti gli approfondimenti fatti -racconta al “Corriere del Mezzogiorno” Attilio Auricchio– ormai è chiaro che quella dei buoni pasto non viene considerata dalla Corte dei conti una spesa obbligatoria, e quindi siamo concretamente di fronte a questa ipotesi almeno fino a quando non presenteremo il nuovo piano di riequilibrio alla Corte dei conti e sarà valutato. Rispetto a tale decisione stiamo comunque facendo ancora delle valutazioni, anche se in maniera cautelare dovremo sospendere l’erogazione”.
Tra oggi e domani, il direttore generale Attilio Auricchio e l’assessore al Bilancio Enrico Panini incontreranno le organizzazioni sindacali per comunicare la decisione, poi da ottobre scatterà il provvedimento di sospensione dei ticket mensa per 7500 lavoratori.
Il provvedimento non riguarderà invece le aziende partecipate, che hanno bilanci autonomi.
Ai danni causati dal blocco della spesa, imposto dalla Corte di Conti , adesso si rischia di aggiungervi la beffa della «sospensione dei buoni pasto» a danno dei lavoratori.
«Peppiniello, quelle pizze diventano due». È la celeberrima battuta pronunciata da Totò in “Miseria e nobiltà”…mai citazione fu più calzante!