La seguente recensione contiene anticipazioni.
Di Valentina Mazzella
RECENSIONE – Probabilmente è il film del momento a giudicare dalla risonanza mediatica che “Avengers: Infinity War” sta avendo. La regia dei fratelli Anthony e Joe Russo si può dire che abbia fatto un colpaccio con la sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely. Tutti ne parlano, in molti lo amano e in tantissimi piangono per il suo finale. Finale che poi, diciamolo, un vero finale non è. Si tratta della solita conclusione in sospeso che apre le porte a un futuro nuovo film della saga che Mamma Marvel ci ha già promesso. Cosa commentare a primo impatto? Sicuramente che si tratti di una pellicola che in generale eccelle in particolare per l’ottima qualità degli effetti speciali credibili e per l’eccellente performance di un cast stellato ben assortito e già collaudato nei precedenti episodi in cui gli attori mostrano tutte le proprie doti recitando, ricordiamolo, nella maggior parte dei casi su un set fittizio. Il grosso delle scenografie infatti è stato realizzato in digitale attraverso la tecnica del green screen.
La trama è semplice e lineare, senza troppi dubbi costruita meglio – ci spiace per gli appassionati del partito opposto – di quelle dei film DC. La storia intrattiene, accattiva e mescola con sapienza e il giusto equilibrio le scene d’azione con i momenti humor e le varie componenti drammatiche. Intreccia le strade dei nostri supereroi con quelle dei personaggi di un altro universo Marvel, i protagonisti de “I guardiani della galassia” con un risultato lodevole, dinamico e divertente. Soprattutto godibile anche per coloro che arrivano al cinema senza aver seguito neanche un capitolo dell’altra saga. Anzi, forse il cross-over si rivela un’occasione, perfettamente studiata a tavolino dalla Marvel, per aver un nuovo input e, incuriositi, scegliere di recuperare altri film. Considerando ancora una volta il gran numero di personaggi in gioco, la pellicola nel raccontare la battaglia su più fronti con un approccio corale rivela anche notevole maestria nella cura del montaggio.
Per finire non manca a sorpresa un veloce e simpatico cameo di Stan Lee, il celebre fumettista. Per quanto riguarda il lungo bollettino dei necrologi di cui si sente vociferare a destra e a manca si scopre in realtà che sia meno traumatico di quel che si pensi. Risulta abbastanza verosimile azzardare a ipotizzare che si tratti di quasi tutte morti temporanee e non definitive. Innanzitutto perché Stephen Strange ha previsto il futuro e quindi avrà agito per inseguire una possibilità di vittoria contro Thanos. In secondo luogo perché con la gemma del tempo con Visione abbiamo visto come sia possibile tornare al momento in cui tal dei tali fosse ancora vivo e, terzo, perché la Marvel ha firmato per svariati altri titoli di film da produrre. Un complimento speciale va tuttavia ancora una volta a Thomas Holland che nei panni di Spiderman ha improvvisato l’abbraccio disperato a Tony Stark evidenziando ancora una volta la giovane età del suo supereroe e allo stesso tempo il suo rapporto quasi filiale con Iron-man.
Il film non è assolutamente un capolavoro assoluto come alcuni sostengono, ma nel genere del cinecomics è senz’altro un’opera egregiamente elaborata che ha soddisfatto oltre ogni previsione il pubblico. Per una volta non si sono sentite polemiche e al cinema gli spettatori hanno atteso in religioso silenzio che scorressero tutti i titoli di coda per vedere la sequenza finale a cui la Marvel ha abituato i suoi fan. Nessuno si è alzato e, dopo l’ultimo intrigante anticipo, il pubblico è fuoriuscito dalle sale in preda ora all’entusiasmo e ora al rammarico. Non ci resta dunque che aspettare il seguito previsto al momento per maggio 2019 e nel frattempo abbandonarci alle congetture.