Di Valentina Mazzella
POMIGLIANO D’ARCO – Che la legge 107 della Riforma della Buona Scuola abbia fatto abbondantemente parlare di sé è abbastanza di dominio pubblico. Innumerevoli sono state le denunce da parte degli studenti di tutta Italia che rivelavano di essere stati sfruttati in progetti di alternanza scuola-lavoro. Troppe le aziende che hanno colto la palla al balzo per impiegare giovani studenti in lavori di manovalanza privi di nesso con il loro percorso formativo semplicemente per ricavare un profitto di produzione a investimento zero. Tanti gli episodi di cronaca e le polemiche che hanno testimoniato questa situazione ingiustificabile che a molti ancora oggi fa perdere ulteriore fiducia in una legge che di per sé potrebbe anche avere buone intenzioni. Ed è proprio in questo panorama che dobbiamo inserire un esempio diverso, un esempio di progetto di alternanza scuola-lavoro in cui l’iniziativa è stata costruttiva per i ragazzi secondo i parametri previsti dalle normative della Buona Scuola. Sicuramente non un caso isolato, ma fra quelli di cui i media poco discutono e di cui decide allora di farsi portavoce. Parliamo del triennio di attività volto a formare la figura del tecnico dei servizi educativi di biblioteca che il Centro Giorgio La Pira di Pomigliano D’Arco ha curato dal 2015 con due classi del territorio, rispettivamente la V B del Liceo Linguistico Matilde Serao e la V A del Liceo delle Scienze Umane Salvatore Cantone.
Lo scorso sabato 5 maggio presso il Centro c’è stato un evento in mattinata per suggellare la Chiusura del triennio e procedere con la presentazione dei lavori portati a termine dalle ragazze delle due quinte. In questa occasione la Responsabile della Biblioteca I Care del Centro G. La Pira Maria Felicia Liberti, nonché la Responsabile generale del progetto ASL, ha osservato, come dicevamo, che le studentesse coinvolte nel progetto siano quasi state protette in una culla d’amore a dispetto di tante situazioni non regolamentari che continuano ad avere risonanza. L’evento si è svolto in un clima disteso di entusiasmo e partecipazione in cui le alunne hanno avuto l’opportunità di raccontare il proprio percorso. Sono stati mostrati ai presenti i risultati del loro impegno e si è proceduto con la consegna delle Certificazioni delle competenze da loro acquisite. Le giovani erano state inizialmente divise in quattro gruppi in modo che ciascuno di essi potesse concentrare le energie su un’attività in particolare.
Ecco allora che vi è stato un primo progetto incentrato sul Fumetto guidato da Francesco Pio Ponsiglione che ha offerto la possibilità di realizzare alcune tavole per tre storie diverse. Un secondo curato da Raffaela Romano dal titolo “Leggere emozionandosi” grazie al quale le allieve hanno scritto due racconti, ispirandosi al “Ritratto di Dorian Gray” e alla corrente del Decadentismo. A seguire il progetto “Costituiamo insieme nuovi diritti per l’infanzia e per l’adolescenza” coordinato da Maria Rita Liberti, improntato sulla rivendicazione dei molti diritti inalienabili dimenticati in troppi angoli di mondo, e “Il nostro Vernissage” attraverso cui Claudia Maddalena De Cicco ha permesso alle ragazze di allestire ai piani superiori del Centro una piccola mostra.
A conclusione del tempo trascorso assieme in un intervento il professor Gaetano Pugliese, fondatore e Presidente emerito del Centro Giorgio La Pira, ha augurato ai giovani di imparare giorno dopo giorno a costruire la propria vita non solo con l’impegno, ma anche colmando la propria esistenza di sogni, amore, valori e relazioni umane. Come ha osservato il Presidente Mimmo De Cicco, siamo davvero di fronte a esempi di ‘tutta un’altra scuola’ in cui si tiene a mente una verità che lo stesso Giorgio La Pira conosceva bene quando affermò: “Le generazioni nuove sono, appunto, come gli uccelli migratori: come le rondini: sentono il tempo, sentono la stagione: quando viene la primavera essi si muovono ordinatamente, sospinti da un invincibile istinto vitale – che indica loro la rotta e i porti!- verso la terra ove la primavera è in fiore!”.