Home Cinema “Alfredino – Una storia italiana”, l’incidente di Vermicino e la sua eredità

“Alfredino – Una storia italiana”, l’incidente di Vermicino e la sua eredità

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SERIETV — La tragedia di Alfredino, all’anagrafe Alfredo Rampi, ha spaccato profondamente la storia del nostro Paese in un prima e un dopo. La sera del 10 giugno del 1981 il bimbo di sei anni precipitò, per caso e senza rimedio, in un pozzo artesiano. Alfredino morì lì dentro tre giorni dopo, il 13 giugno, a una profondità di circa 60 metri. A nulla valsero i diversi tentativi con l’obiettivo di salvarlo. L’incidente di Vermicino, dove si svolsero i fatti, ha segnato intere generazioni che all’epoca seguirono in diretta l’accaduto incollati al televisore.

Per questo, proprio in occasione del triste anniversario, martedì 11 e mercoledì 12, Rai1 ha trasmesso la miniserie “Alfredino – Una storia italiana”, realizzata nel 2021 da Sky Italia e Lotus Production. La sceneggiatura è stata scritta da Barbara PetronioFrancesco Balletta e da Alessandro Bernabucci. La regia ha la firma di Marco Pontecorvo.

“Alfredino – Una storia italiana”  è una serie composta da quattro episodi. Il cast annovera nomi di grande talento: Anna Foglietta (Franca Rampi), Vinicio Marchioni (Nando Broglio) Francesco Acquaroli (Elveno Pastorelli) e altri ancora. La fiction racconta la vicenda con grande attenzione e fedeltà ai fatti storici. Soprattutto lo fa con grande delicatezza, cercando di mettere in luce anche il notevole impatto che l’accaduto ebbe sui media e sull’opinione pubblica italiana.

La produzione è stata possibile grazie alla consulenza di diversi testimoni e soprattutto alla collaborazione del “Centro Alfredo Rampi”, fondato dai genitori dello stesso Alfredino, Franca e Ferdinando. Il centro fu messo in piedi poche settimane dopo la morte del bambino proprio per promuovere la prevenzione dal rischio ambientale e per migliorare il soccorso tecnico e psicologico nelle emergenze. Il racconto è ricco di pathos e regge il ritmo scandito dalla paura e dalle speranze evocate dal fatto di cronaca.

Il brano “Impressioni di settembre” del gruppo di rock progressivo Premiata Forneria Marconi, esecutori e autori insieme a Mogol, si è rivelato musicalmente una scelta vincente. Eppure gli stessi membri del gruppo il 24 giugno 2021 hanno scelto di dissociarci dalla decisione spiegando che il loro testo è “un inno alla libertà, felicità e alla gioia, sentimenti opposti alla tragedia di Vermicino”.

Raccontare storie come quella di Alfredino è prezioso non solo perché offrono uno spaccato di storia, ma perché possono sedimentare nelle coscienze degli spettatori un importante senso di rivalsa e giustizia. Sono narrazioni di umanità. Dalla morte di Alfredino in poi, grazie alla forza della sua famiglia, è stato possibile istituire, ad esempio, la Protezione Civile. In questo modo Alfredino ha lasciato un segno. Purtroppo abbiamo perso la sua vita, ma Alfredino è stato almeno capace di salvare tantissime altre vittime in pericolo dopo di lui. La tragedia ha lasciato un’eredità che oggi tutta la società è tenuta a conservare senza negligenze.

Di Valentina Mazzella

 

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