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Agcom multa Tim, Vodafone, Wind e Fastweb per le fatture ogni 28 giorni

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Nell’era degli smartphone la stragrande maggioranza dei possessori di un cellulare paga il proprio operatore telefonico secondo un piano tariffario che attiva la promozione ogni 28 giorni. Capita anche a voi? Bene, per norma di legge non dovrebbe. Fino a due anni fa le fatture erano mensili. Poi le compagnie telefoniche hanno introdotto le bollette a 28 giorni: una strategia per ricavare più soldi facendo pagare agli utenti per tredici mesi l’anno invece che dodici. Il consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva già cercato di rimettere in riga Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb nel mese di novembre, ma le aziende sembrano aver sdegnato altamente l’avvertimento. Pertanto oggi l’Agcom è passata ai fatti e ha multato gli operatori con una sanzione che ammonta a 1,16 milioni ad azienda. Questo per aver violato “apposite linee guida concernenti la propria attività di vigilanza dell’attuazione, da parte degli operatori, delle disposizioni, recate nella suddetta materia, dal decreto legge n.148 del 2017”.

Tuttavia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, spiega: «Una multa giusta nelle intenzioni, perché ribadisce l’assoluta illegittimità dell’operato dei gestori telefonici, ma ridicola nella sua entità, perché per nulla proporzionata ai ricavi raccolti dalle aziende della telefonia grazie alla fatturazione a 28 giorni». Aggiunge infatti: «Tale multa fa appena il solletico alle società telefoniche. Questo perché gli operatori, grazie alle bollette ogni 28 giorni, hanno incassato in due anni circa 2 miliardi di euro, ricevendo una sanzione da appena 1,16 milioni di euro che con scalfisce minimamente i loro conti». Per questa ragione la multa non basta e il Codacons invita gli utenti a ribellarsi a questa ingiustizia illegittima richiedendo un rimborso alle compagnie telefoniche e alle pay-tv. È infatti possibile chiedere la restituzione delle somme di denaro pagate in più a causa delle fatturazioni a 28 giorni accedendo al sito dell’associazione dove è reperibile il modulo per avviare la procedura di rimborso dinanzi ai Corecom regionali.

Di Valentina Mazzella

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