ADL PROFETA. DOV’E’LA PANCHINA?

Napoli In un campionato dove l’Atalanta sta mirando all’Europa, il Napoli più di tutti la sta agevolando. Azzurri sconfitti 1-0 a Bergamo, nel girone d’andata, e ben 2-0 al San Paolo, con il secondo gol orobico segnato in inferiorità numerica.

Una batosta per gli uomini di Sarri, che iniziano nel peggior modo possibile il ciclo terribile che culminerà con Real.

Atalanta spietata ed organizzata e 2-0 meritato. E al Napoli è anche andata bene…

Non si possono non condividere le parole di Aurelio De Laurentiis che, sbagliando tempi e modi, ha espresso un pensiero che accomuna sempre più napoletani, addetti ai lavori e non.

Il Napoli di sabato non è mai sceso in campo, troppi gli impegni importanti: Coppa Italia Juve, campionato Roma per spareggio secondo posto, Champions Real. Può starci che i titolarissimi non fossero “carichi” mentalmente.

Attenzione a parità di energie fisiche e mentali, nessuno si sentirebbe di accusare Sarri che, al netto di Koulibaly, ha mandato in campo la miglior formazione possibile.

Ma il campo ha detto altro. E allora perché non attingere dalla ricca panchina?

Giaccherini, protagonista agli Europei, scalpita; Rog, talento puro, anche; Strinic Chiriches, sempre ligi, pure. E poi, possibile che né Milik né Pavoletti fossero pronti per giocare dall’inizio contro la rocciosa difesa atalantina?

Un turn over folle non era auspicabile contro l’ottima compagine di Gasperini. Ma 4-5 cambi si. D’altronde se i titolarissimi non sono in palla, e sabato non lo erano, che senso ha schierarli comunque. Tanto più che la rosa azzurra è competitiva come mai.

Le colpe purtroppo sono principalmente del mister. E’ vero ha dato alla squadra il più bel calcio d’Italia. Ma per farlo il Napoli deve andare “a mille” e non sempre è possibile.

Inoltre è un sistema di gioco che richiede che ogni elemento conosca a menadito i movimenti da fare e quelli dei compagni. Troppi difficile per chi arriva dal mercato.

O forse è Sarri che esagera? Forse se avesse lanciato prima Rog , forse se desse più spazio a Giaccherini e Strinic, a Chirches e Pavoletti, gli stessi calciatori, più in fiducia e con più minuti nelle gambe, renderebbero meglio? Forse l’intera rosa sarebbe più affidabile?

Sono molti i “forse” arrivati oramai a marzo. Sono anche troppi prima di un ciclo decisivo.

di Mario Civitaquale

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