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A Scampia inaugurata la nuova sede Federico II per le Professioni sanitarie

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Una polo universitario altamente tecnologico con strumenti e attrezzature di ultima generazione che offre una didattica avanzata

A Scampia, inaugurata ieri la nuova sede dell’Università Federico II, per i corsi delle Professioni sanitarie della Facoltà di Medicina alla presenza della ministra dell’Università, Maria Cristina Messa, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, del Vescovo Don Mimmo Battaglia, del governatore Vincenzo De Luca, del Rettore Matteo Lorito.

“Un’iniziativa molto importante non solo per la città di Napoli – ha dichiarato la ministra Messa – ma come segnale forte di quanto un’istituzione come l’Università può fare per il proprio territorio e per il proprio Paese”.

Il nuovo polo federiciano nasce dove sorgeva la Vela H, simbolo di un quartiere noto per essere una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa. Al suo posto ora un edificio di 7 piani di cui 1 interrato, in grado di accogliere 2.660 studenti, con un’aula magna da 520 posti, oltre 30 aule, 16 corsi di laurea triennale e 6 di laurea magistrale di Professioni sanitarie, 16 laboratori didattici, 16 ambulatori e stanze di degenza, un parcheggio sotterraneo da 90 posti auto e uno scoperto da 80 posti.

“Una polo didattico della medicina altamente tecnologico – ha spiegato Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina dell’Ateneo – in cui grazie all’impiego di strumenti e attrezzature di ultima generazione si possa offrire ai nostri studenti, i futuri professionisti della sanità, una didattica avanzata e di altissima qualità che consenta un’interconnessione tra la teoria delle lezioni frontali e la pratica nei laboratori”.

”Napoli può essere riferimento per la ripartenza del Paese partendo da quei luoghi che sono definiti del disagio e che invece sono luoghi di opportunità”, ha detto Gaetano Manfredi sottolineando che il Polo di Scampia “non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza e costituisce l’affermazione che a Napoli le cose si possono fare e si possono fare bene”.

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