POMIGLIANO D’ARCO – “Per avere un futuro è necessario saper fare memoria, vivere il presente, guardare avanti e continuare a impegnarci con coraggio e passione perché dipenderà soprattutto da noi il futuro che vivremo”: parole semplici, parole forti. Sono quelle pronunciate da Gaetano Pugliese, socio fondatore e presidente emerito del Centro Giorgio La Pira di Pomigliano d’Arco che giovedì 27 ottobre festeggerà trent’anni di vita dell’associazione.
Per l’occasione si terrà una concelebrazione Eucaristica alle ore 18:45 presso la parrocchia di San Francesco d’Assisi di Pomigliano d’Arco, presieduta dal vescovo della diocesi di Nola Monsignor Beniamino Depalma, a cui tutti sono invitati per “pregare insieme e raccogliere le sfide del mondo contemporaneo”. Il Centro Giorgio La Pira è infatti un’associazione laica nata da un profondo spirito cristiano il 27 ottobre del 1986 proprio ad Assisi e pertanto trae ispirazione dall’esperienza e dalla sentita testimonianza del Santo poverello. All’evento parteciperanno soci, simpatizzanti, amici, altre associazione, aggregazioni laicali, parrocchie, sindaci, amministrazioni e istituzioni come quella scolastica.
Sarà un momento comunitario di condivisione per riscoprire l’impegno alla pace, al dialogo, all’interculturalità e al confronto. Tutte tematiche riconducibile al tema portante dell’anno: “Popoli in cammino verso la speranza”. Lo scopo è quello di spiegare cosa questi tre decenni di attività abbiano significato, il valore del contributo che hanno reso al territorio all’insegna della gratuità. Ad esempio si pensi allo sguardo rivolto all’infanzia: dall’esperienza degli scout alla creazione della Biblioteca dei Ragazzi denominata “I care” in onore di don Milani e dei ragazzi della scuola di Barbiana.
Si inaugura così “un anno LaPiriano”, come spiega Gaetano Pugliese, volto a festeggiare e soprattutto a far tesoro di questi trent’anni attraverso una serie di eventi, incontri e tappe che verranno annunciati di volta in volta. Ad esempio in gennaio ci sarà un’occasione in cui avranno la parola coloro che nel 1986 furono i primi bambini a godere della possibilità di vivere un’associazione come quella del Centro La Pira, testimoniando l’importanza che questa esperienza ha rivestito per loro. Oppure si pensi a una cena solidale prevista per febbraio e alla mostra dei trent’anni del Centro La Pira che nel 2017 chiuderà il cerchio dal 27 ottobre al 5 novembre.
Il percorso verso il futuro è ancora lungo, ma presso l’Associazione Giorgio La Pira c’è ancora abbastanza pazienza, audacia e tempra per portare avanti un progetto di speranza, di apertura a una realtà – si spera non lontana – in cui le discriminazioni di razza, sesso e religione saranno state finalmente oltrepassate. Ciò perché di base si ha la consapevolezza che, in particolar modo in un periodo storico critico come quello di oggi, è proprio di questo genere di missioni, testimonianze e bacini culturali che si ha bisogno per tirare avanti e non abbandonarsi alla rassegnazione.
Di Valentina Mazzella