NAPOLI – “Fu Ernesto Bonaiuti tra le figure più singolari ed eminenti della cultura italiana dell’ultimo cinquantennio e, per la libertà della cultura e per gli ideali di una più elevata vita civile e religiosa, combattè, nella solitudine e nel dolore, una dura battaglia che non puo’ e non deve essere dimenticata”. Con le parole di Raffaello Morghen si è aperto il dibattito sulla figura di Ernesto Bonaiuti, teologo e professore universitario nato a Roma nel 1881.
La sala convegni della sede della Massoneria della Campania-Lucania ha ospitato il meeting a cui hanno preso parte esponenti illustri del panorama culturale ed universitario italiano.
A moderare gli interventi il dott. Enrico Ambrosio, significati gli interventi del prof. Santi Fedele, Ordinario di Storia contemporanea all’università di Messina che ha contestualizzato storicamente il personaggio Bonaiuti soffermandosi sulla contrapposizione con il fascismo e la Chiesa stessa.
E’ intervenuto anche il prof. Giancarlo Rinaldi, docente di Storia del cristianesimo all’università Orientale di Napoli che ha disquisito in merito alla difficoltà che il Bonaiuti incontrò nella difesa dei principi che professava e la loro stessa applicazione e divulgazione.
Poi ancora il prof. Claudio Bonvecchio, Ordinario di Filosofia delle Scienze sociali all’università dell’Insubria che ha illustrato la libertà dello spirito a cui Bonaiuti andò incontro quando si accostò alla gnosi ed infine l’analisi minuziosa proferita dal prof. Massimo Panebianco, ordinario di Diritto internazionale all’università di Salerno che ha inquadrato la posizione giuridica del sacerdote e le ingiustizie che dovette subire anche dopo la nascita della Repubblica Italiana che non gli consentì di ritornare in cattedra all’università di Roma solo per avere difeso strenuamente la propria indipendenza politica e di fede.
La sala della Galleria Umberto si è gremita di un pubblico partecipe ed attento, nonché dei rappresentanti delle tre logge, Arcadia, Sebezia e I Spartani alle Termopili , quest’ultima con il prof Angelo Calabrese.
Ernesto Bonaiuti, profeta ed eretico riconosceva nel Cristianesimo l’unica forma di democrazia utile all’uomo.