Da Parigi a Napoli, grande successo per l’artista napoletano. Protagonista la “Coppaflora”che entra a far parte delle collezioni di Capodimonte grazie al mecenatismo di cinque imprese napoletane.
La mostra, dal !0 settembre al 15 novembre a Capodimonte, è un progetto di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e di Christophe Leribault, direttore del Petit Palais di Parigi, dove si è svolta l’esposizione dal titolo Gemito. Le sculpteur de l’âme napolitaine dal 15 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020.
Protagonista sarà la “Coppaflora”, finora di proprietà di collezionisti internazionali, che invece, grazie a un importante atto di mecenatismo di cinque imprese napoletane Epm, G&G, Graded, Gruppo Industriale Tecno e Protom e all’uso dell’Art Bonus, entra a far parte delle collezioni del Museo e del Real Bosco di Capodimonte. L’opera, è un capolavoro dell’attività di orafo e argentiere che Gemito intraprende dagli inizi del ‘900, accostandosi all’Art Nouveau, momento che nella sua produzione si coniuga al superamento dei confini tra le arti, e la Coppaflora o Coppa nuziale Flora, ne costituisce la sintesi.
Molto importante l’azione di mecenatismo realizzata dal Museo di Capodimonte, promossa dall’Advisory Board, la struttura che dal 2018 accompagna la politica culturale del Museo, elaborando politiche e strategie di fundraising internazionale e di mecenatismo, avvicinando le imprese all’arte.
“Abbiamo messo in campo – dichiarano il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger e il presidente dell’Advisory Board del Museo Giovanni Lombardi- un’articolata strategia per avvicinare sempre di più il Museo alle imprese e per creare un circolo virtuoso di mecenatismo che fa bene al Museo e alle stesse aziende. Lo abbiamo fatto con tante attività come l’adozione e il restauro di alcune importanti opere del Museo che grazie al Progetto Rivelazioni di Borsa Italiana sono anche state in mostra a Milano a Palazzo Mezzanotte, grazie al costante supporto di importanti imprese al Museo e oggi con questo importante acquisto. Progetti che realizziamo anche grazie alla grande intuizione dell’Art Bonus del Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini e che ci permettono di avvicinare sempre più aziende al Museo e al mecenatismo. Il nostro obiettivo è quello di creare un circolo virtuoso e di emulazione tra imprese a supporto non solo di Capodimonte ma di tutto il patrimonio culturale italiano.”
“L’enorme successo riscosso a Parigi – continua Bellenger – ha restituito alla sua legittima fama internazionale il grande artista di fine dell’Ottocento e alla sua incomparabile abilità nel captare le anime, una delle maggiori sfide del ritratto, che va ben al di là della somiglianza. Grazie alla generosità dei mecenati napoletani il grande talento di Gemito, scultore ma anche orafo, viene con la Coppaflora illustrato a Capodimonte al più alto livello, facendo del museo un luogo essenziale per la conoscenza del grande artista napoletano.”
Una mostra ricca di opere del poliedrico artista napoletano, dalle più note a quelle di recente acquisizione. Oltre a commissioni dirette, la collezione di Capodimonte, infatti si arricchisce di opere di Gemito pervenute attraverso acquisti e donazioni.
La mostra è suddivisa in nove sezioni in cui le opere sono esposte cronologicamente e associate a quelle di artisti suoi contemporanei. Due sezioni sono dedicate ai due grandi amori della sua vita: la francese Mathilde Duffaud e la napoletana Anna Cutolo, detta ‘Nannina’. Tra i capolavori in esposizione oltre la Coppaflora, c’è il magnifico Medaglione con la testa di Medusa in argento dorato proveniente dal Getty Museum di Los Angeles, il famoso Giocatore e l’altrettanto celebre Pescatore Napoletano. E, ancora il Fiociniere, la Testa di fanciulla, il Malatiello, il Pescatorello, l’Acquaiolo, il Pastore degli Abruzzi, il busto della moglie Anna e quello di Giuseppe Verdi. Ci sono poi i disegni, tra cui La Zingara.
Da non perdere.
G.S.