Home Cultura Maione, da Marigliano il regista che racconta la camorra

Maione, da Marigliano il regista che racconta la camorra

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MARIGLIANO – Alessandro Maione, un ragazzo di 19 anni di Marigliano che già da bambino recitava per l’azione cattolica con passione incominciando a studiare all’accademia teatrale del Teatro Totò,  nella quale si è diplomato attore. Nell’arco dei suoi studi ha intrapreso il cammino cinematografico  facendo parte del film “Perez” di Luca Zingaretti e lavorando infine per  l’agenzia cinematografica Intermedia 86. La sua passione ha tirato fuori un lavoro che gli ha portato la realizzazione di un corto in cui  ha voluto dimostrare che i giovani di Napoli non sono solo “munnezza” , ma che riescono a trasmettere ancora qualcosa.

Il cortometraggio “Adda passà ‘a nuttata” è la sua prima pellicola. Per la realizzazione di questo progetto, Alessandro studiò un po’ le vicende camorristiche e come sia possibile che quattro ragazzi potessero amare i soldi facili e una pistola . Da queste domande è partito tutto: con l’affidamento dei  ruoli e la scelta dei vari luoghi.

Nonostante la strumentazione precaria, infatti il video è stato fatto con una semplice telecamera , il montaggio , le musiche e gli effetti hanno riscosso il successo desiderato e dalla fine di ottobre sono iniziate le riprese. Hanno partecipato più di 50 persone,di tutte le età, e le scene  sono state girate in quasi 18 luoghi diversi. C’è stata veramente tanta disponibilità da parte di tutti. La storia parla di un ragazzo povero,Vicenziello, interpretato proprio dallo stesso regista , che si fida dei suoi amici camorristi che lo aiutano economicamente , si ritrova anche lui a sparare e ad essere rincorso dai carabinieri.

Un cortometraggio sulla camorra , perché sulla camorra c’è tanto da parlare! Purtroppo Napoli ne è pieno fino alla testa, ma  “ci sono tantissime bravissime persone, che credono ancora nei sani principi del vivere civile”, racconta Maione. Con questo corto, che uscirà il 12 e il 15 febbraio 2015 al Cinema-Teatro Gloria, “voglio far capire che la camorra organizzata non è un bene e che colpisce sempre le persone deboli” continua.

Don Peppino Diana era un prete anticamorra di Casale, ammazzato il giorno di San Giuseppe dalla camorra stessa. L’opera di don Peppino Diana era quella di salvare i ragazzi di Casale che vedevano come salvezza la camorra. Il 18 ottobre 2014 ho debuttato  con lo spettacolo dedicato a Don Peppino, morto 20 anni fa, scritto da Ciro Villano e messo in scena da Gaetano Liguori (direttore del Teatro Totò) e Edoardo Guadagno. E’ stata un’esperienza davvero stupenda . Don Peppe Diana  non dovrà mai cadere nel dimenticatoio,  dovrà essere di esempio per tutti.  Proprio per questo a febbraio ,a grande richiesta, ci saranno le repliche dello spettacolo “Di tutti e di nessuno- La storia di Don Peppino Diana” al Teatro Totò di Napoli.

 

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