Napoli – Il Parco di Cupa della Filanda, ha una storia molto singolare, cercato e ottenuto dai cittadini stessi, che si sono impegnati affinché tutto questo, potesse diventare possibile.
La storia del parco, è iniziata circa trent’anni fa, quando la società della Metropolitana di Napoli, si appropriò di alcuni pezzi del territorio della città, ritenuti necessari, alla costruzione della linea metropolitana collinare.
Alcuni di questi, dopo esser stati utilizzati, sono diventati deposito di materiale completamente abbandonato.
Quelli lasciati all’interno del quartiere di Via Cupa della Filanda, hanno aggravato ancor di più la situazione territoriale, peggiorando cosi la qualità della vita.
Lo stato di abbandono e, di sporcizia, ha visto aumentare il proliferarsi di topi, che sono addirittura arrivati all’interno delle abitazioni, scatenando l’ira dei cittadini, spingendoli cosi a creare un comitato.
Quest’ultimo ha iniziato ad occuparsi della pulizia delle strade, dell’efficienza delle fogne, dell’organizzazione dei servizi, tutte esigenze nate dal bisogno di creare un luogo di aggregazione collettiva, che tutti potessero frequentare con civiltà e tranquillità.
L’esigenza di vita sociale, spinse alla creazione di un parco pubblico, che portò il comitato a costituirsi in associazione: “ L’eco della Filanda”.
Questo nuovo contesto di comunità, che combatteva contro il degrado progressivo, attraverso ogni mezzo, fu riconosciuto dalle istituzioni, coinvolgendo anche il Consiglio Comunale.
Il Parco di Cupa della Filanda, è diventato cosi sempre più frequentato da genitori e bambini che lo hanno utilizzato fino a consumarvi le attrezzature.
Ogni gioco consumato, infatti, è proprio il segno che questo spazio è servito e servirà a far vivere con serenità la propria età e, a rendere possibile la socializzazione e la condivisione di spazi comuni.
Al responsabile dell’associazione Eco della Filanda, si è chiesto cosa pensa di aver ottenuto.
La riposta ovviamente, fa riferimento a come la nascita di questo parco, sia servita a dare la possibilità, soprattutto ai più piccoli di sfuggire alla criminalità e dare importanza alle periferie che spesso sono lasciate in stato di abbandono.
Anche la Consigliera Maria De Marco, responsabile di Eco della Filanda, si è attivata chiedendo al Sindaco di Napoli De Magistris, di aiutare il parco a sopravvivere e a riqualificarlo, date le condizioni delle attrezzature ludico- creative, che sono diventate inservibili e magari dandogli anche un nome visto che non è stato intitolato a nessuno e che tutti sarebbero contenti di chiamarlo Comandai
Il Comune, infatti, sta provvedendo attraverso la Napoli Servizi a ripristinare il parco che a oggi è parzialmente agibile per i lavori di ristrutturazione.
La guerra per il parco è stata vinta dai cittadini, diventando cosi una realtà consolidata nel quartiere che lo vive pienamente trasformandolo in luogo ricreativo e di incontro. Adesso si ci aspetta solo che tutto ciò possa diventare realtà con la ristrutturazione e finalmente intitolarlo come tutti i cittadini che abitano e lo frequentano di chiamarlo Ecolandia.
di Marzia Cinefra