Napoli – Come i due seggiolini di una altalena doppia, da ormai tre anni Napoli e Roma si rincorrono a vicenda, sorpassandosi anno dopo anno, mese dopo mese e spesso ora dopo ora, giocando raramente in contemporanea.Anche quest’anno, come lo scorso, sono le sole due squadre che realisticamente si contendono l’accesso diretto ai gironi di Champions League, garantito dal secondo posto in classifica.
Roba mica da poco, considerando i maggiori introiti finanziari, l’appeal che giocare la massima competizione europea dà e, soprattutto, l’evitare di iniziare la stagione con largo anticipo rispetto alle altre.
Si perché il preliminare di Champions, cui si accede invece con la terza posizione, implica iniziare il precampionato almeno 15-20 giorni prima. E nemmeno è garanzia di passaggio turno, visto che ultimamente le italiane hanno sfigurato.
Complice un sorteggio poco benevolo, a turno Bilbao, Leverkusen e Porto hanno rispettivamente eleminato negli ultimi tre anni Napoli, Lazio e proprio la Roma.
E’vitale quindi arrivare secondi.
Ma chi è più forte tra azzurri e giallorossi?
E’un dibattito che si sente spesso in questi giorni, e non solo tra gli addetti ai lavori; con la pausa per le Nazionali e il campionato che entra nella fase decisiva, in molti paragonano le due compagini.
Napoli e Roma praticamente si equivalgono. Anzi forse sono le due uniche squadre della seria A ad essere sullo stesso livello.
Lo scarto di soli due punti e gli scontri diretti, vinto uno a testa, lo testimoniamo.
Tecnici preparati, buona organizzazione di gioco, qualità elevata da ambedue le parti.
Ma in cosa si differenziano le due squadre?
La Roma prende meno gol e appare più solida: i tre centrali sono di livello e, anche se non elevatissimo, bravo Spalletti a metterne tre.
I giallorossi inoltre hanno una maggiore esperienza. Avere in campo calciatori come Strootman e De Rossi, per citarne due su tutti, è un lusso, considerando anche l’immensa personalità.
Il Napoli ha però dalla sua una rosa più competitiva e molte più soluzioni di gioco, con l’attacco leggero e quello pesante, il centrocampo di qualità e quello di forza.
Inoltre quello che gli azzurri perdono in esperienza, lo guadagnano in qualità, soprattutto dalla metà campo in su, dove i partenopei non hanno nulla da invidiare a nessuno.
Vista la pochezza della seria A di quest’anno, dove a marzo c’è già la squadra campione d’Italia e le tre retrocesse, il “tira e molla” tra Napoli e Roma è uno dei pochi motivi che ancora rendono affascinante il campionato italiano all’estero, dove non ci sono tifosi di squadre nostrane ma appassionati di football.
Lì in questi casi parlano di back-and-forth, colpo su colpo, botta e risposta… per non cadere dall’altalena.
di Mario Civitaquale