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Al museo Madre la presentazione del volume Redemption del fotografo brasiliano Salvino Campos

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Napoli – Lunedì 20 marzo, ore 18:00 (Biblioteca, primo piano) sarà presentato al MADRE il libro Redemption (Iemme edizioni, 2016)del fotografo brasiliano Salvino Campos. Ne discuteranno con l’artista il critico Mario Franco e Angela Tecce, direttore della Fondazione Real Sito di Carditello, introdotti dal direttore del museo MADRE Andrea Viliani. Nel libro Redemption Salvino Campos riunisce 385 scatti fotografici, tutti rigorosamente in bianco e nero, di “redenzione” e “riscatto” della condizione umana, raffigurata nella sua ansia di elevazione verso la spiritualità. Immagini esposte in diverse mostre tra il 2013 e il 2016 – PAN, Palazzo delle Arti di Napoli, Museo della Casa Rossa di Anacapri, Reggia di Caserta, Museo Nazionale delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma – e che esprimono una ricerca di sintesi espressiva tra ricerca artistica e riflessione di matrice politico-sociale. Opere che articolano un percorso originale e dalla struttura flessibile, che affronta temi e linguaggi diversi: dallo studio di volti, corpi, personaggi, a quello di epoche storiche, come il barocco, fino al paesaggio contemporaneo inteso nella sua valenza simbolica, per cui la ripresa fotografica diviene analisi di ambientazioni e vettore di evocazioni, in continuo conflitto tra luce e ombra. In questo contrasto risiede la discordanza tra il sacro e le miserie del mondo, e affiora l’entropica incertezza che contrassegna le attuali condizioni di vita, caratterizzate dalla volontà di quel riscatto che, in varie forme, in religioni e latitudini diverse, spinge gli uomini alla ricerca di un’esperienza spirituale. “Mi colpiscono in particolare i ragazzi e le ragazze fotografati da Campos: senza far sconti alla loro condizione sociale, il più delle volte evidentemente dura, il fotografo ne coglie lo slancio vitale e li proietta nella nostra immaginazione in un futuro tutto da scoprire ma ancora possibile, se solo ci si adopera per crearlo. E in questo modo la fotografia non viene meno alla sua capacità di stimolo, di leva dello sguardo perché si tramuti in azione” scrive Mario Martone in uno dei due testi introduttivi, mentre Mario Franco sottolinea che “nelle immagini di Campos s’incontrano brani di vita che al di là delle diverse “identità” culturali e religiose riconducono lo sguardo ai contrasti tra il bianco e il nero con cui l’artista individua la “redenzione” della condizione umana. Nelle sue magnetiche immagini il campo di ricerca è il mistero della vita e dell’universo. Sappiamo che c’è la luce perché c’è il buio che c’è la gioia perché c’è il dolore che c’è la pace perché c’è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti”. Salvino Campos (Quartel Geral, Brasile, 1970), vive e lavora fra Napoli e Rio de Janeiro. Inizia la sua attività professionale a Quartel Geral, nello stato di Minas Gerais. Nel 1992 si trasferisce a Porto Alegre, dove espone per la prima volta nel 1995. Nello stesso anno si reca a Brasilia per lavorare come assistente nel campo della pubblicità e della moda, sperimentando l’utilizzo dei grandi formati e concentrandosi sullo studio della luce. Nel 2000 Campos si trasferisce a Napoli, che diventa la sua città di adozione, fino a definirsi come vero e proprio spartiacque nella sua carriera artistic

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